Inter News 24
·27 August 2025
Dimarco e Lautaro, la rinascita grazie a Chivu: la svolta tattica del tecnico

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·27 August 2025
La nuova Inter di Cristian Chivu ha debuttato in campionato con un netto 5-0 al Torino e, nonostante il modulo di partenza sia rimasto il 3-5-2 ereditato da Simone Inzaghi, le differenze rispetto al passato sono già evidenti. L’allenatore romeno, promosso in estate sulla panchina nerazzurra dopo l’esperienza in Primavera, ha deciso di costruire partendo dalle basi lasciate dal suo predecessore, ma aggiungendo principi di gioco e accorgimenti tattici che stanno dando una nuova identità alla squadra.
Un aspetto centrale riguarda la preparazione atletica, intensa e compressa nei tempi per esigenze di calendario. Chivu si affida al nuovo preparatore Rapetti, lo stesso che collaborò con José Mourinho nell’anno del Triplete. Il risultato si è visto fin da subito: giocatori chiave come Lautaro Martinez e Federico Dimarco sono apparsi tirati a lucido, pronti a reggere i ritmi di una stagione che si preannuncia logorante. A parlarne è il Corriere della Sera.
In campo, i segnali del cambiamento si sono percepiti chiaramente. L’unico volto nuovo nell’undici titolare era Petar Sucic, centrocampista croato arrivato dalla Dinamo Zagabria, subito tra i migliori per personalità e precisione nei passaggi. Tuttavia, è l’intera filosofia di gioco ad essere mutata: meno costruzione lenta dal basso e maggiore verticalità, con l’obiettivo di rendere più fluide e immediate le ripartenze.
I difensori, come Benjamin Pavard e Alessandro Bastoni, vengono incoraggiati ad avanzare negli spazi, ma senza l’obbligo di sovrapporsi sistematicamente come accadeva con Inzaghi. Le vere chiavi, però, sono le mezzali: Sucic ha impressionato all’esordio, mentre Andy Diouf, nonostante un impatto incerto, è visto come un profilo destinato a crescere. Il pressing alto diventa così un marchio di fabbrica, con l’idea di recuperare palla più vicino possibile all’area avversaria per innescare la coppia Lautaro-Thuram, tornata al gol dopo mesi di digiuno comune.
Restano alcuni dettagli da migliorare, in particolare le distanze tra i reparti, visto che la retroguardia nerazzurra non brilla per velocità. Ma la strada è tracciata: per tornare a competere con il Napoli, campione d’Italia in carica, servirà un’Inter lucida e aggressiva, meno frenetica e più equilibrata. La “rivoluzione gentile” di Chivu è iniziata.