Exor chiude il primo semestre in rosso di 624 milioni: la liquidità sale a 1,5 miliardi | OneFootball

Exor chiude il primo semestre in rosso di 624 milioni: la liquidità sale a 1,5 miliardi | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·17 September 2025

Exor chiude il primo semestre in rosso di 624 milioni: la liquidità sale a 1,5 miliardi

Article image:Exor chiude il primo semestre in rosso di 624 milioni: la liquidità sale a 1,5 miliardi

Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, ha chiuso il primo semestre 2025 con un rosso di 624 milioni di euro(nello stesso periodo del 2024 c’era stato un utile da 14,7 miliardi), con un impatto negativo di 1,2 miliardi non ricorrenti, derivanti dalla differenza tra il valore netto contabile degli investimenti precedentemente consolidati e il loro fair value al 1° gennaio 2025 (voce che nel 2024 aveva garantito un incasso non ricorrente da 14 miliardi di euro).

Ad impattare sui conti inoltre è stato anche il calo dei dividendi, passati da 1,1 miliardi nel 2024 a 700 milioni nel corso dei primi sei mesi del 2025. Forte tuttavia la generazione di flussi di cassa, con la liquidità passata da 169 milioni al 1° gennaio 2025 a 1,5 miliardi al 30 giugno 2025, grazie in particolare alla cessione di quote in Ferrari per 2,9 miliardi(mentre, tra le società quotate, ha investito 30 milioni nella Juventus nelle prime due tranche del possibile aumento di capitale).


OneFootball Videos


Il debito lordo è pari invece a 3,5 miliardi di euro, in calo rispetto ai 4,1 miliardi al 31 dicembre 2024, legato principalmente al rimborso di obbligazioni in scadenza a gennaio 2025 per 100 milioni e al rimborso di debito bancario per 447 milioni.

Il Net Asset Value (NAV) è diminuito del 4,9%, pari a 1,9 miliardi di euro, a quota 36 miliardi di euro a causa del calo del valore delle Società e delle distribuzioni agli azionisti, parzialmente compensato dall’aumento del valore di Lingotto e dai dividendi incassati. Il NAV per azione tuttavia è aumentato dello 0,9% (rispetto al -4% del MSCI World Index), pari a 1,64 euro per azione, grazie al riacquisto di azioni proprie da 1 miliardo di euro. Il rilevante incremento è stato determinato dallo sconto rispetto al NAV con cui è stata effettuata l’operazione di buyback (azioni riacquistate a 81,60 euro per azione nell’aprile 2025) e dalla riduzione del numero di azioni in circolazione.

Guardando al rendimento:

  • le società quotate hanno generato un rendimento del -2,8%, con un contributo al NAV di -947 milioni di euro, di cui -1,623 miliardi derivanti dalla variazione di valore, parzialmente compensati da 617 milioni di euro di dividendi;
  • le società non quotate hanno generato un rendimento dell’1,9%, con un contributo al NAV di 67 milioni di euro, di cui 50 milioni da rivalutazioni di fair value e 17 milioni da dividendi;
  • le strategie gestite da Lingotto hanno generato un rendimento del 10,8%, con un contributo al NAV di 313 milioni di euro, trainato principalmente dalla performance degli investimenti quotati che hanno registrato un rendimento del 15%, sovraperformando l’MSCI World Index del 19,2%;
  • infine, i fondi gestiti da terzi hanno registrato un rendimento del -5,0%, con un contributo al NAV di -72 milioni di euro, dovuto principalmente all’impatto valutario legato a un dollaro USA più debole rispetto all’euro, considerando che tutti i fondi sono denominati in USD.

Image creditDepositphotos

View publisher imprint