Inter News 24
·3 September 2025
Inzaghi e l’addio all’Inter, la provocazione de Il Giorno: «Forse è andato in fuga nel deserto perché aveva capito che…»

In partnership with
Yahoo sportsInter News 24
·3 September 2025
La sessione estiva di calciomercato si è chiusa senza scossoni in casa Inter, lasciando intatta la struttura della squadra. Secondo Il Giorno, questa continuità rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio, soprattutto per Cristian Chivu, nuovo allenatore chiamato a introdurre una svolta tattica e mentale dopo l’era di Simone Inzaghi.
L’ex difensore rumeno, al suo debutto sulla panchina della prima squadra, ha il compito di guidare una trasformazione che richiede tempo e coraggio. L’Inter, però, è rimasta molto simile a quella che negli ultimi tre anni ha ottenuto importanti risultati in Europa – due finali di Champions League – ma in Serie A ha portato a casa soltanto uno scudetto.
Il quotidiano sottolinea come l’addio di Inzaghi a fine stagione sia stato interpretato da molti come una presa d’atto dell’impossibilità di rivoluzionare davvero un gruppo consolidato ma poco incline ai cambiamenti. Ora tocca a Chivu lavorare per scardinare abitudini radicate e imprimere il proprio marchio su una squadra che, pur forte, sembra necessitare di nuove energie e idee fresche per tornare competitiva su tutti i fronti.
I dirigenti nerazzurri hanno preferito una campagna acquisti prudente, basata su innesti mirati come Manuel Akanji, difensore svizzero ex Manchester City, e i giovani Petar Sucic e Andy Diouf, centrocampisti di prospettiva. Non sono arrivati, invece, i colpi offensivi che avrebbero potuto rivoluzionare il reparto avanzato.
La sfida per Chivu sarà quindi duplice: da un lato gestire un gruppo esperto ma legato agli schemi di Inzaghi, dall’altro trovare il modo di integrare gradualmente i nuovi acquisti. Una missione che richiede equilibrio tra conservazione e innovazione, con il rischio che la mancanza di una rivoluzione vera e propria finisca per rallentare il progetto tecnico.
Il campo, come sempre, sarà il giudice finale. Ma l’ombra dell’era Inzaghi continua a proiettarsi sul presente nerazzurro, rendendo ancora più complessa la sfida del nuovo tecnico.