Juventusnews24
·24 November 2025
Juve a raccolta dopo il pari di Firenze: spunta questo patto tra i bianconeri nello spogliatoio, cosa si sono detti tecnico e giocatori

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Il silenzio che aveva avvolto gli spogliatoi del ‘Franchi’ subito dopo il fischio finale di Fiorentina-Juventus è stato rotto, ma non per lasciare spazio a polemiche sterili, bensì per una presa di coscienza collettiva e matura. Quella calma apparente, fatta di sguardi cupi e poche parole, si è trasformata nelle ultime ore in una serie di vari confronti diretti tra i componenti della rosa. Secondo quanto riportato da Tuttosport, all’interno dello spogliatoio della Vecchia Signora è stato sancito un vero e proprio patto, nato da un’analisi lucida e spietata della situazione attuale.
I giocatori, insieme allo staff tecnico guidato da Luciano Spalletti, hanno guardato in faccia la realtà. La conclusione condivisa da tutti è allarmante ma necessaria per scatenare una reazione: proseguendo di questo passo, con la media punti attuale e la tendenza al pareggio, conquistare il quarto posto sarà impossibile. La squadra ha capito che non è più il momento di nascondersi dietro agli alibi del cambio modulo o degli infortuni; la classifica parla chiaro e il rischio di scivolare fuori dalla zona che conta è concreto se non si inverte immediatamente la rotta.
Da questi colloqui interni è emersa una necessità impellente: serve di più. Non basta il bel gioco a tratti o il dominio territoriale sterile, serve più concretezza. La Juventus deve diventare cinica, capace di chiudere le partite quando ne ha l’occasione e di non concedere nulla agli avversari nei momenti chiave. La richiesta di maggiore cattiveria agonistica è stata unanime.
Questo patto d’onore arriva alla vigilia di un appuntamento che non ammette appello. La trasferta di Champions League contro il Bodo Glimt sarà il primo banco di prova per dimostrare che il confronto interno ha sortito gli effetti sperati. I senatori e i nuovi acquisti sono allineati: la stagione è ancora recuperabile, ma il tempo delle parole e dei pareggi è finito. Ora servono i fatti e i tre punti, per blindare l’obiettivo minimo e provare a rilanciare le ambizioni di vertice.









































