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·21 November 2025

Juventus, Spalletti: “Identità, crescita e disponibilità totale verso la Nazionale”

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Archiviata la sosta per le nazionali e dopo due pareggi casalinghi non esaltanti contro Sporting e Torino, la Juventus torna a concentrarsi sulla Serie A. Ad attendere i bianconeri c’è la sfida del Franchi contro la Fiorentina di Paolo Vanoli, un banco di prova significativo per misurare lo stato di maturità della squadra.

Juventus, Spalletti: “Identità, crescita e disponibilità totale verso la Nazionale”

Alla vigilia, Luciano Spalletti ha analizzato non solo la partita, ma anche il percorso di crescita del gruppo e il rapporto con la Nazionale. Il tecnico si è mostrato lucido e determinato, sottolineando l’esigenza di trasformare in prestazione ciò che vede negli allenamenti.


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“Ho visto qualcosa di nuovo, ora dobbiamo dimostrare di essere da Juve”

Il primo concetto affrontato da Spalletti riguarda l’atteggiamento del gruppo: “Ho visto attenzione e disponibilità. Anche chi rientrava da trasferte lunghe ha voluto allenarsi. Il vero banco di prova, però, sarà il campo. Dobbiamo dimostrare di essere da Juventus”.

Il tecnico conferma di aver utilizzato la sosta per lavorare con chi è rimasto a Torino, concentrandosi su micro-dettagli e aggiustamenti individuali che, secondo lui, stanno iniziando a dare segnali concreti.

Stabilità e identità: le basi per migliorare la fase realizzativa

Uno dei temi ricorrenti riguarda la difficoltà a concretizzare le occasioni. Spalletti non si nasconde: “Servono riferimenti stabili, una struttura che funzioni sempre, senza essere costretti a ritoccare continuamente dettagli e principi. Prima della precisione sotto porta deve esserci una base solida che permetta alla squadra di esprimere ciò che ha dentro”.

Il concetto chiave è l’identità collettiva: stabilità tattica e mentalità, più che schemi isolati.

“Le nostre qualità ci sono. È il comportamento del blocco squadra a fare la differenza”

Spalletti evidenzia un aspetto quasi comportamentale: “Il fulcro non è solo la tecnica. È il comportamento di squadra nelle varie situazioni, la compattezza nei momenti complessi, il modo di reagire quando l’inerzia cambia. È lì che voglio vedere crescita”.

Koopmeiners regista? “Conta il calciatore, non il ruolo”

Interrogato sulla possibile collocazione di Koopmeiners, ribadisce la sua visione elastica: “Non è il ruolo a definire un grande calciatore. Koopmeiners porta il suo stile in qualunque zona del campo. Ha già dimostrato di sapersi adattare, anche in posizioni che inizialmente non immaginavo potessero valorizzarlo”.

Il recupero di elementi difensivi come Kelly e Cabal apre diverse soluzioni: “Con più difensori disponibili possono cambiare anche gli equilibri del centrocampo”.

Il ritorno a Firenze: “Accetto tutto, ma penso solo alla Juventus”

Il match del Franchi non è mai una trasferta banale. Spalletti lo sa bene: “Conosco Firenze e so cosa rappresenta quella partita. Accetterò qualsiasi clima troveremo, ma entrerò in campo da allenatore della Juventus. Mi aspetto una gara intensa, uno stadio pieno e un avversario capace di dare tutto”.

Difesa a quattro? “Possibile, ma serve tempo e uomini”

Una delle tematiche più discusse tra tifosi e analisti è la possibilità del passaggio alla difesa a quattro. Spalletti non lo esclude, ma ne sottolinea i limiti attuali: “Ne abbiamo parlato e lo valuteremo. Ma servono più allenamenti, soprattutto con il gruppo al completo. E servono le pedine giuste”.

“Valore umano decisivo: non basta passarsi la palla”

Un passaggio molto significativo riguarda l’importanza del gruppo: “La differenza la fa la qualità umana. Stare insieme, condividere passione e responsabilità. Non basta far girare la palla: bisogna avere coraggio, saper guardare oltre, non subire pressioni. La personalità nasce dalla capacità di esercitarla nei momenti giusti”.

Su Yildiz: “Può rompere gli schemi. Ha personalità da leader”

L’attenzione mediatica sul rinnovo del giovane talento non interessa a Spalletti: “Non è compito mio. Posso dire che Yildiz è uno di quelli che può spaccare schemi e moduli. Sa stare dentro la squadra e ha caratteristiche da leader”.

Nazionale: “Disponibili ad aiutare in tutto. L’Italia è forte e andrà al Mondiale”

Uno dei passaggi più netti riguarda il rapporto con gli Azzurri. Spalletti, oggi guida della Juventus ma ex commissario tecnico, non ha dubbi: “Sono convinto che l’Italia sia forte e che andrà al Mondiale. Serve sostegno, non rumore attorno. Da parte mia e della Juventus c’è disponibilità totale: se la Nazionale avesse bisogno di qualcosa, siamo pronti a fare la nostra parte”.

Il tecnico ribadisce che la continuità di rendimento è la vera chiave del percorso azzurro e che ogni interferenza esterna è dannosa.

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