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·18 October 2025
Largo Maradona, De Magistris: “Simbolo della città che andava regolamentato”

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·18 October 2025
L’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris è intervenuto ai microfoni di Terzo Tempo Calcio Napoli su Televomero, affrontando due temi centrali per la città: il valore simbolico del murales di Diego Armando Maradona ai Quartieri Spagnoli e la sfida di Serie A Torino-Napoli, prevista alle 18 di oggi.
“Il murales è un simbolo della città, serviva una gestione condivisa”
De Magistris ha commentato la vicenda del sequestro del murales dedicato a Maradona, uno dei luoghi più visitati e iconici del capoluogo partenopeo:
“Io ho sempre detto che Napoli deve saper apprezzare le persone che danno amore nei momenti difficili. Quando si vince è facile, ma per arrivare al successo serve la passione di chi lavora nell’ombra. I Quartieri Spagnoli hanno vissuto una trasformazione rivoluzionaria: da quartiere complicato a simbolo del riscatto popolare. C’è Maradona, c’è il murales, c’è la partecipazione della gente. Ma si è rotto qualcosa”.
Secondo l’ex primo cittadino, il problema nasce da una mancanza di coordinamento istituzionale:
“Bisognava mettere tutti i diretti interessati intorno a un tavolo. Solo così si governa in armonia. È una pagina bruttissima che non doveva accadere: un simbolo della città non può finire sotto sequestro. Serviva sinergia tra pubblico e privato per regolamentare quel luogo, coniugando commercio, sport, comunità e sicurezza. È mancato un timoniere. E tutto questo è accaduto proprio nel posto dove non doveva succedere”.
De Magistris ha ricordato anche il valore turistico e culturale del sito:
“Il murales di Maradona è stato il secondo luogo più visitato d’Italia dopo Pompei. Questo dà la misura di quanto sia importante per la città e per la sua identità”.
Su Torino-Napoli: “Partita difficile, ma gli azzurri sono più forti”
Nella parte finale dell’intervento, l’ex sindaco ha commentato la sfida in programma contro il Torino:
“Mi aspetto una partita complicata, ma il Napoli resta più forte. Il Torino è una squadra identitaria, ma tra le due c’è una differenza enorme. La pausa per le Nazionali è servita anche per provare moduli alternativi: l’anno scorso si vinceva presto anche grazie alla solidità difensiva. Questa può essere l’occasione per variare il modo di giocare”.
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