Lautaro Martinez e l’addio di Inzaghi all’Inter: «In quel momento…». Cosa è successo veramente in finale di Champions League, smentite quelle voci dal capitano nerazzurro | OneFootball

Lautaro Martinez ha parlato così dell’addio di Simone Inzaghi all’Inter, smentendo quelle voci relative alla finale di Champions League

Un addio che ha segnato la fine di un ciclo. Il capitano dell’Inter, Lautaro Martinez, in una lunga intervista a France Football, è tornato a parlare della separazione da Simone Inzaghi, svelando come la squadra ha vissuto le ultime, delicate settimane della passata stagione.

“Eravamo estranei alle voci”: la gestione dello spogliatoio

Il bomber argentino ha voluto fare chiarezza. «In quel momento, il mister non ci aveva mai comunicato di avere un’offerta e che sarebbe andato via», ha spiegato. «Quindi noi eravamo estranei a quelle voci, concentrati su tutti gli obiettivi che avevamo». Un gruppo, dunque, tenuto all’oscuro delle trattative per proteggerne la serenità, specialmente in un finale di stagione che vedeva i nerazzurri impegnati nella finale di Champions League.

L’elogio a Inzaghi: “La nostra testa pensante”

Nonostante l’addio, le parole di Lautaro per il suo ex tecnico sono piene di stima. «Ha sempre dato prova di professionalità. Ci sentivamo molto a nostro agio con lui. Era la nostra testa pensante». Un’investitura che testimonia il grande rapporto che si era creato tra l’allenatore e il suo spogliatoio. Secondo il capitano, la sconfitta in finale di Champions non è stata in alcun modo influenzata dalle vicende di mercato, ma è stata solo il frutto delle dinamiche del campo.

L’eredità lasciata da Inzaghi, che ha poi firmato con l’Al-Hilal, è quella di una squadra coesa e matura. Ora, per l’Inter, è tempo di guardare avanti, con il nuovo ciclo di Cristian Chivu.

ADDIO INZAGHI – «In quel momento, il mister non ci aveva mai comunicato di avere un’offerta e che sarebbe andato via. Quindi noi eravamo estranei a quelle voci, concentrati su tutti gli obiettivi che avevamo. Ha sempre dato prova di professionalità. Ci sentivamo molto a nostro agio con lui. Era la nostra testa pensante».

L’INTERVISTA COMPLETA A LAUTARO