Inter News 24
·11 October 2025
Mancini racconta: «Gol di tacco? Questo quello più difficile. Triplete? Merito suo. E su Calciopoli…»

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·11 October 2025
Roberto Mancini, ospite del Festival dello Sport per l’evento “Dieci colpi di tacco”, ha ripercorso la sua carriera da calciatore e da allenatore, raccontando aneddoti e riflessioni sulla sua lunga esperienza nel calcio italiano e internazionale.
GOL DI TACCO – «Più difficile col Parma o col Genoa? Per quello col Parma il merito è tutto di Sinisa che metteva dei calci d’angolo non male, io ho solo messo il piede. Il colpo di tacco si pensa solo in alcuni casi, ma sotto porta arriva e lo fai».
SU GIANLUCA PAGLIUCA – «Roberto era un grande giocatore e aveva occhio da allenatore. Si vedeva che era predisposto per fare l’allenatore. Ogni tanto mi arrabbiavo quando mi faceva gli “scavini” sui rigori. Sono state tutte esperienze belle».
SULLA NAZIONALE ITALIANA – «Essere con Bearzot in Nazionale era un sogno. Ultima notte a New York a 19 anni… Eravamo in tanti, non solo io. Siamo usciti e siamo tornati tardi e Bearzot si è arrabbiato, siamo tornati alle 6.30 e partivamo alle 9. Lui ha fatto bene a rimproverarmi, la responsabilità era sua: senza far nomi Tardelli, Scirea, Cabrini… Ma Bearzot era preoccupato».
SU MORATTI E L’INTER – «Dove ti portò Moratti per convincerti? Genova-Milano a Tortona fuori dal casello. Era a metà strada. La prima volta ci incontrammo perché mi voleva portare da giocatore. Poi da allenatore ero alla Lazio e ci sentimmo tramite Oriali».
SUL TRIPLETE E IL CALCIOPOLI – «Cosa pensavi di aver messo per la squadra del Triplete? Il merito era di Moratti che ha investito tanto, senza giocatori bravi difficile vincere. Abbiamo messo su una grande squadra e siamo tornati a vincere».
Il Festival dello Sport ha dato a Mancini l’occasione di rivivere i momenti salienti della sua straordinaria carriera, ma anche di guardare avanti, sempre con la stessa passione che l’ha contraddistinto. Inoltre, dopo le dichiarazioni di Capello che rivendicava gli scudetti di Calciopoli, Mancini non ha voluto alimentare la polemica.
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