Calcionews24
·24 December 2025
Marocchi sicuro: «Spalletti ha portato una grande evoluzione alla Juve e soprattutto a quel giocatore»

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Giancarlo Marocchi, ex centrocampista bianconero con 319 presenze e sette trofei all’attivo, oggi opinionista di Sky Sport, analizza il momento della Juventus targata Luciano Spalletti in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
YILDIZ «Adesso sta dimostrando ancora di più le sue qualità, anche grazie a una squadra più coraggiosa. Sta mostrando a tutti di essere veramente forte. E si inizia a intravedere per lui un percorso…».
PERCORSO DA NUMERO 10 «Userò parole precise, perché hanno un peso specifico e non bisogna esagerare. Yildiz è un ragazzo di 20 anni che ha già disputato più di 100 partite con la Juventus e per lui si inizia a intravedere un percorso da numero 10. Del Piero all’inizio era così: talentuoso e generoso».
L’EVOLUZIONE DI ALEX «Poi è diventato decisivo, l’uomo che per anni ha fatto vincere alla Juventus partite e trofei».
L’IMPATTO DI SPALLETTI «È arrivato a Torino con entusiasmo, bello carico. Dopo la Nazionale, aveva bisogno di qualcosa di grande per continuare a essere Spalletti. Lo vedo proprio bene, ha il physique du rôle giusto. Il contratto è valido ancora per sei mesi soltanto, ma c’è la percezione che Spalletti abbia voglia di raggiungere il risultato immediato. È quello che ha annunciato subito: lottare per stare nel gruppo scudetto. E vuole anche capire di cosa ha bisogno la squadra. Era la cosa più importante: trovare un uomo che indicasse la direzione giusta per uscire dall’impasse degli ultimi quattro anni».
VITTORIE CONVINCENTI «Spalletti considera come punto di partenza i successi sul Bologna e sulla Roma, con vittorie e prestazioni molto convincenti».
NESSUNA FRETTA SUL RINNOVO «Lascerei tutto così com’è, sia per la Juve che per lui. Sono situazioni che vanno al di là di un contratto».
MERCATO E PRIORITÀ «Ho la percezione che si stia cercando un centrocampista. McKennie gioca così bene da esterno che ha riempito un vuoto: solo in estrema emergenza verrebbe considerato centrocampista centrale. Però migliorare a gennaio non è semplice. Visto che è servito tempo per creare gerarchie ed equilibri, in questo momento non conviene fare qualcosa “per forza”: la squadra sta crescendo e c’è bisogno di dare spazio ai giocatori per farli crescere. David e Openda stanno migliorando, per esempio, anche perché giocano di più. Ecco, preferisco di parlare dei giocatori che già ci sono».
LA CONDIZIONE DI ZHEGROVA «La vera necessità è portare Zhegrova a un punto in cui può essere il titolare, poi metti Conceição che ti fa la differenza quando entra. Zhegrova tecnicamente non si discute, ma la sua condizione ora è troppo approssimativa per dare una mano alla squadra».
CRESCITA MENTALE NECESSARIA «È indubbio. È la richiesta di Spalletti, ma non è scontato che i giocatori ci riescano. Anche quando è una giornata storta, devi essere il padrone del campo, serve la personalità per essere sempre una squadra dominante, la più forte in campo. Non significa che devi vincerle tutte, ma serve raggiungere questo status».
IL TEST DI PISA «Servirà per capire se Bologna e Roma sono veramente il punto di partenza. Si può far fatica, anche abbassare il baricentro, ma si deve decidere di farlo insieme. La Roma contro la Juve ha fatto i primi 20’ alla pari, ma i bianconeri si sono abbassati e non hanno concesso tiri in porta. Questo mi aspetto che possa succedere anche a Pisa: se sabato mi ritrovassi a commentare una partita aperta, commenterei un passo indietro, anche in caso di vittoria. Al di là del risultato: parlo della consistenza della squadra».









































