Inter News 24
·2 September 2025
Mercato Inter, Libero durissimo: «Il voto alla sessione estiva è 5! Non c’è stata la rivoluzione invocata a gran voce dai tifosi»

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·2 September 2025
L’ultimo giorno di mercato Inter ha ridisegnato la difesa dei nerazzurri, con l’uscita di Benjamin Pavard, difensore francese campione del mondo 2018, approdato in prestito con diritto di riscatto all’Olympique Marsiglia, e l’arrivo di Manuel Akanji, centrale svizzero classe 1995 prelevato dal Manchester City con la formula del prestito oneroso da 1 milione e diritto di riscatto a 15 milioni, che diventerà obbligo in caso di conquista dello scudetto.
Nonostante l’arrivo di Akanji rappresenti un innesto di spessore per la retroguardia di Cristian Chivu, l’edizione odierna di Libero ha giudicato negativamente l’intera campagna acquisti nerazzurra, assegnando un voto di 5 in pagella.
Secondo l’analisi, il mercato estivo dell’Inter è iniziato con “un mese, giugno, di buone intuizioni” ma si è poi arenato in luglio e agosto, “due mesi che non hanno spiegazione”. Il club, infatti, si è esposto pubblicamente soltanto in due trattative: la cessione di Hakan Calhanoglu, regista turco rimasto a Milano, e il tentativo di arrivare ad Ademola Lookman, attaccante dell’Atalanta, sfumato dopo il rifiuto di Percassi a 45 milioni. Una volta tramontati questi scenari, la società non ha chiarito ulteriormente la propria strategia.
Gli arrivi di prospettiva come Petar Sucic (centrocampista croato del 2003), Luis Henrique (esterno brasiliano del 2001), Ange-Yoan Bonny (attaccante francese del 2003) e Andy Diouf (mezzala francese del 2003) sono stati ritenuti acquisti validi sotto il profilo tecnico e finanziario, ma nessuno di loro è stato accolto come titolare indiscusso.
Un punto critico riguarda anche la gestione del caso Pavard. Per Libero, se il francese non rientrava più nei piani, la scelta andava presa con maggiore anticipo: “Se era un problema ieri, lo era anche due mesi fa”. L’arrivo di Akanji, pur garantendo leadership ed esperienza, viene letto come una soluzione tardiva che sconfessa le certezze ostentate dal club nelle settimane precedenti.
Il bilancio finale, dunque, è di un mercato ritenuto insufficiente, dove è mancata – secondo il quotidiano – quell’atto di “rivoluzione” che opinionisti e tifosi invocavano a gran voce.