Mkhitaryan si racconta: «Mio padre vive ancora con me. Chivu? Assomiglia a lui. Pio? Non voglio che…» | OneFootball

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·15 October 2025

Mkhitaryan si racconta: «Mio padre vive ancora con me. Chivu? Assomiglia a lui. Pio? Non voglio che…»

Article image:Mkhitaryan si racconta: «Mio padre vive ancora con me. Chivu? Assomiglia a lui. Pio? Non voglio che…»

Mkhitaryan si è raccontato a Dazn per la presentazione dell’autobiografia “La mia vita sempre al centro”. Le parole del centrocampista armeno

Henrikh Mkhitaryan, centrocampista dell’Inter, si racconta a Dazn in occasione dell’uscita della sua autobiografia “La mia vita sempre al centro”, affrontando temi personali e professionali, dall’infanzia al presente in nerazzurro.

IL RAPPORTO CON IL PADRE«Mio padre vive ancora con me, nei miei pensieri, ogni giorno. Sono grato di aver avuto un padre così, nonostante sia stato poco nella mia vita, ma sono orgoglioso di essere suo figlio. Chi lo ha conosciuto ne parla ancora benissimo e questo mi fa essere felice. Non è riuscito a darmi l’amore e la vita che avrei voluto e provo io a darlo ai miei figli. E sono grato a mia sorella e mia madre che mi hanno seguito in ogni passo della carriera, siamo una famiglia molto unita. Papà è stato l’esempio per fare il calciatore, anche se non mi ha mai detto di doverlo fare. La scelta è stata mia, quando siamo tornati dall’Armenia ed è morto ho deciso di prendere la sua strada».


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I GIOVANI ALL’INTER E IL RAPPORTO CON CHIVU«I giovani che stanno giocando ci stanno aiutando tantissimo, è una grande cosa e siamo felici di averli perché sono focalizzati su quel che devono fare e ci danno un grande aiuto».

Sul tecnico nerazzurro: «Assomiglia a Mourinho in alcune cose. È interessante come sta parlando e allenando. Gli allenamenti sono molto divertenti, ho fiducia che sia sulla strada giusta. È molto attento ai piccoli dettagli che fanno la differenza durante la partita per vincere».

ROMA, INTER E IL CAMPIONATO ITALIANO«In entrambe le città si vive la passione, ma in modo diverso. A Roma sono più emozionati, a Milano più sereni. Ho vissuto anni bellissimi in queste due città, sono felice di essere venuto in Italia, è stata la scelta giusta. Per me anche la Roma c’è per lo Scudetto. Sono molto forti, fanno vedere come giocano e conoscendo Gasperini sono sicuro che lotteranno per lo Scudetto».

Pio Esposito e Bonny«Un grande talento, ma non voglio che lo rovinino, è ancora molto giovane. Non mettiamogli pressione, verrà il suo tempo e farà molto bene».

Sul compagno francese: «Sa come saltare l’uomo. Ogni giocatore è diverso, ognuno deve dare le sue qualità una volta inserito nella squadra. Siamo forti quando siamo insieme. Bonny ha fatto vedere che sa dribblare, segnare, fare assist».

Sull’esperienza personale e i gol«Non posso essere felice senza segnare, perché sono abituato a segnare tanto. Sto facendo un altro lavoro. La cosa più importante è la vittoria della squadra. Mi spiace tantissimo che non riesco a finalizzare, c’è un po’ di sfortuna. Sto aspettando il gol per rendere felice mio figlio».

IL FUTURO E GLI OBIETTIVI«Per il momento sono focalizzato sugli allenamenti e sulle partite. Non ci ho mai pensato se smetto o no. C’è tanto tempo. Se arriva il tempo di lasciare, lo farò. Se potrò continuare un anno o due continuerò. Si ragiona a fine stagione».

I grandi allenatori e l’eredità tecnica«Mi piacerebbe assomigliare a un mix di tutti i grandi allenatori che ho avuto, anche nelle discussioni. Mi hanno insegnato tantissimo. Non è facile fare l’allenatore, ma se accadrà mi piacerebbe essere un misto di tutti loro».

In questa lunga intervista, Mkhitaryan si mostra come un giocatore maturo, consapevole del proprio percorso, che unisce il rispetto per la famiglia, la dedizione al club e la voglia di crescere sempre, dentro e fuori dal campo.

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