Calcio e Finanza
·10 September 2025
Mondiali 2026, cosa deve fare l’Italia per vincere il girone di qualificazione

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·10 September 2025
L‘Italia ha chiuso il suo secondo blocco di sfide valide per le qualificazioni Mondiali 2026 con due successi, restando tuttavia sempre in una complicata posizione nel Gruppo I che assegna un posto diretto per la Coppa del Mondo. La Nazionale, guidata ora da Gennaro Gattuso dopo l’addio dei mesi scorsi a Luciano Spalletti, ha conquistato un 5-4 all’ultimo minuto contro Israele, mettendo in mostra qualità offensive e tanti problemi di natura difensiva.
Contestualmente, la Norvegia, impegnata in una sola sfida contro la Moldavia, ha messo ulteriore distanza tra sè stessa e gli Azzurri, conquistando un vantaggio considerevole nella corsa al primo posto del girone, che vale la qualificazione diretta ai Mondiali del 2026. Ma l’Italia può ancora dire la sua per la vetta del raggruppamento? Cosa dovrebbero fare gli Azzurri per qualificarsi al primo posto?
Il Gruppo I è composto da cinque squadre: Italia, Norvegia, Israele, Estonia e Moldavia. Attualmente, la Norvegia guida la classifica con 15 punti, grazie a cinque vittorie decisamente convincenti, mentre l’Italia è ferma a 9 punti dopo quattro gare giocate (tre successi e la sconfitta contro gli scandinavi).
La classifica:
In caso di arrivo a pari punti in classifica tra due o più squadre il regolamento prevede che per stilare l’ordine della classifica si terrà conto in sequenza:
Detto dei criteri, è evidente come il primo posto sia particolarmente complicato da raggiungere. Per ottenere questo risultato, l’Italia deve sperare in uno dei seguenti scenari:
Per fare sì che questo secondo caso si verifichi, è necessario dunque battere le avversarie con molti gol di scarto. Attualmente, l’Italia deve recuperarne 16 rispetto alla Norvegia. L’unico aspetto potenzialmente “positivo” per gli Azzurri è legato allo scontro diretto con gli Scandinavi: in questa sfida, ogni gol segnato varrà di fatto “doppio”, pesando non solo sulle reti effettuate dagli Azzurri, ma anche su quelle subite da Haaland e compagni.