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·18 December 2025
Napoli, Conte si gode la finale: “Calcio dispendioso, serve energia. Infortuni? Una baraonda, ma il gruppo reagisce”

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Un Antonio Conte soddisfatto, ma sempre lucido e realista, quello che commenta ai microfoni di SportMediaset il 2-0 sul Milan che proietta il Napoli in finale di Supercoppa. Il tecnico salentino rivendica l’orgoglio dei Campioni d’Italia e analizza le difficoltà di una stagione segnata dagli infortuni.
Conte parte mettendo i puntini sulle “i” riguardo la presenza degli azzurri a Riyadh: “I ragazzi hanno dimostrato di voler fare una partita seria. Volevamo difendere lo scudetto che abbiamo sul petto: non eravamo qui su invito, ma perché ce lo siamo guadagnato vincendo l’anno scorso”.
L’analisi passa poi al tema fisico e alla gestione delle energie: “Quando giochi ogni tre giorni con pochi calciatori è inevitabile accusare delle battute a vuoto, come successo col Benfica o nel secondo tempo di Udinese. Il nostro è un calcio dispendioso, non speculativo, e serve sempre grande energia. Stasera abbiamo recuperato vigore e si è visto: quando siamo squadra, siamo competitivi a prescindere da chi gioca”.
Il tecnico non nasconde le difficoltà di gestione: “Non mi aspettavo, dopo cinque mesi, questa baraonda di infortuni seri a giocatori importanti. Abbiamo solo due centrocampisti di ruolo, il rientro di Lobotka insieme a McTominay è fondamentale. Elmas? Manca solo che lo metta in porta, poi ha giocato ovunque. Ma è lo spirito che conta: Politano, Juan Jesus, Spinazzola hanno fatto una gara importante”.
Sul rientro del belga e la convivenza con un Hojlund in grande spolvero, Conte apre al doppio centravanti: “Innanzitutto cerchiamo di recuperare Romelu: ha esperienza internazionale e un peso specifico nello spogliatoio. Averlo con noi esalta il gruppo. Mi auguro di avere tante partite per farli ruotare o farli giocare insieme, come fatto con Lucca in passato”.
Chiusura dedicata al prossimo avversario, che uscirà dalla sfida tra Bologna e Inter: “Sono due squadre molto forti. Noi volevamo esserci e ci siamo. Ora recuperiamo le energie e aspettiamo: che vinca il migliore”.
Andrea Alati









































