Juventusnews24
·29 October 2025
Padovan su Spalletti: «Era da prendere in estate, non è una soluzione in corso. Ora mi aspetto sia in grado di risolvere quel rebus»

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Un allenatore top per una missione quasi impossibile. L’imminente arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus, al posto dell’esonerato Igor Tudor, accende il dibattito. Il giornalista Giancarlo Padovan, intervenuto dagli studi di Sky Sport, ha analizzato questa scelta, sottolineando come si tratti di una sfida anomala per il tecnico di Certaldo, ma resa possibile dal fascino intramontabile della Vecchia Signora. E ha individuato nel recupero di Teun Koopmeinersil primo, vero banco di prova.
Secondo Padovan, prendere una squadra in corsa è un «ostacolo», qualcosa che non rientra nelle corde di Spalletti. Il tecnico ex Napoli è «uno da prendere dall’inizio della stagione», un allenatore che ama costruire, plasmare la squadra fin dalla preparazione estiva, «scegliere anche in parte i giocatori» e «introitare dei concetti di gioco» con calma. «Non è da soluzione in corso», ribadisce l’opinionista.
Eppure, l’accordo sembra a un passo. Perché? Per Padovan, la spiegazione è duplice. Da un lato, la «tanta voglia di rientrare» di Spalletti, desideroso di rimettersi in gioco dopo l’amarezza della Nazionale. Dall’altro, il richiamo irresistibile della Juventus: «come si dice nel calcio la Juve è sempre la Juve». Un fascino che supera ogni perplessità, anche per un tecnico che, pur avendo vinto lo Scudetto a Napoli e essendone diventato cittadino onorario, resta «un allenatore professionista».
Ma la vera sfida per Spalletti, secondo Padovan, si giocherà sul campo e, in particolare, sulla capacità di recuperare un giocatore chiave, oggi irriconoscibile: Teun Koopmeiners. «Se c’è un giocatore da rilanciare è proprio lui», afferma senza mezzi termini. Il problema, però, è capire come.
LA SFIDA KOOPMEINERS – «Koopmeiners da rilanciare? È la domanda delle 100 pistole, ma se c’è un giocatore da rilanciare è proprio lui. Bisogna trovargli un ruolo perché? Perché Koopmeiners continua a dire, secondo me come scusa e sbaglia, che insomma lui ha cambiato un sacco di ruoli, da quando è alla Juve, e non ha giocato nel suo ruolo naturale. Qual è questo ruolo naturale? E quanto rende in questo ruolo? Nessuno lo sa, vediamo se Spalletti lo indovina, lo trova, e lo scopre.»
Padovan liquida come “scuse” le lamentele del giocatore sui continui cambi di ruolo, sottolineando come nessuno, alla Juve, abbia ancora capito quale sia la sua collocazione ideale. La speranza è che Spalletti, con la sua esperienza e la sua abilità tattica, riesca a trovare la chiave per sbloccare un talento che sembra essersi smarrito. L’opinionista ricorda poi come l’olandese fosse un «grande giocatore in un grande contesto che era quello dell’Atalanta», sotto la guida di quel Gasperini che la Juve aveva cercato in estate. Un paragone che sottolinea ulteriormente le attuali difficoltà.
IL CONFRONTO CON L’ATALANTA – «E nel frattempo dico che Koopmeiners era un grande giocatore in un grande contesto che era quello dell’Atalanta dove c’era un grande allenatore che si chiama Gasperini e non in non a caso è in testa alla classifica con la Roma. E la Juve lo ha cercato».
L’analisi di Padovan è dunque chiara: Spalletti accetta una sfida difficile, quasi contro natura per il suo modo di lavorare, spinto dalla voglia di Juve. Ma il suo successo passerà inevitabilmente dalla capacità di risolvere il rebus Koopmeiners, il vero nodo tattico e tecnico che ha contribuito alla crisi della gestione precedente. La missione del nuovo tecnico inizia da qui: ritrovare l’olandese per ritrovare la Juventus.
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