Pochesci individua i problemi della Nazionale Italiana: «Il problema non è il talento, ecco cosa sta rovinando tutto. Stiamo tornando» | OneFootball

Pochesci individua i problemi della Nazionale Italiana: «Il problema non è il talento, ecco cosa sta rovinando tutto. Stiamo tornando» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Juventusnews24

Juventusnews24

·13 November 2025

Pochesci individua i problemi della Nazionale Italiana: «Il problema non è il talento, ecco cosa sta rovinando tutto. Stiamo tornando»

Article image:Pochesci individua i problemi della Nazionale Italiana: «Il problema non è il talento, ecco cosa sta rovinando tutto. Stiamo tornando»

Pochesci secco sulla Nazionale ai playoff. Poi l’analisi sui problemi che non hanno permesso all’Italia di partecipare agli ultimi Mondiali

L’allenatore Sandro Pochesci, intervenuto ai microfoni di TMW Radio, non ha risparmiato critiche durissime al sistema calcistico italiano. Il tema centrale è la crisi della Nazionale maggiore, che, salvo sorprese, prenderà parte agli spareggi per accedere ai Mondiali 2026. Pochesci ha definito questa situazione una vergogna, sottolineando il degrado del calcio italiano. L’ex tecnico ha avvertito che se nessuno fa niente, si rischia di finire come nel 2017, quando il progetto Italia faceva acqua da tutte le parti.

Pochesci è convinto che l’errore di valutazione sia alla base del dibattito. Ha invitato tutti a smetterla di dire che non ci sono più talenti. Il problema non è nei giovani, i quali sono in grado di fare il gesto tecnico e dribblare. A riprova di ciò, ha citato l’ottimo andamento della Nazionale Under 17, che in quel momento stava vincendo 8 o 7 a zero ai Mondiali di categoria. L’allenatore ha insistito sul fatto che il problema è il sistema sbagliato che rovina i giovani talenti, che andrebbero lanciati con più opportunità.


OneFootball Videos


Pochesci ha individuato due fattori principali di questa crisi sistemica. Il primo è la globalizzazione, che ha riempito le squadre italiane e le primavere di stranieri. Il secondo, e più sentito, è la gestione delle scuole calcio a pagamento. L’ex tecnico ha denunciato che il calcio è un gioco popolare, ma oggi per iscrivere un figlio si devono pagare 1200 euro.

Pochesci, la denuncia sul sistema giovanile: «Cambiate le leggi»

Pochesci ha quantificato l’assurdità del sistema. Si è chiesto come sia possibile pagare 1200 euro per iscrivere un figlio alla scuola calcio, quando l’istruttore che lo segue viene pagato solo 200 euro. Ha sottolineato che la differenza tra il costo e la qualità dell’insegnamento è insostenibile.

La soluzione, secondo Pochesci, non è nei dibattiti, ma in una riforma radicale. Cambiate le leggi, ha tuonato l’allenatore. Ha proposto un modello più strutturato per valorizzare l’esperienza: molti calciatori a fine carriera sanno fare il gesto tecnico e finiscono per non essere impiegati. Pochesci propone che il sistema li obblighi a fare 2-3 anni nelle scuole calcio a pagamento, trasferendo il loro sapere alle nuove generazioni in modo strutturato.

La vergogna dei playoff per la Nazionale maggiore, nonostante le vittorie delle giovanili, è per Pochesci la prova che il “sistema puzza dalla testa”. L’urgenza di una riforma è massima per evitare che i cicli vincenti, come quello della Nazionale Under 17, si perdano per colpa di un ambiente che non dà l’opportunità ai talenti di emergere.

SANDRO POCHESCI – «Adesso stiamo facendo il mondiale Under 17, e stiamo vincendo 8 o 7 a zero. Siamo ritornati ad essere l’Italia. Il problema non è nei giovani, ve lo dovete mettere in testa. Il problema è nel sistema sbagliato. È il sistema che rovina i giovani talenti che ci sono in Italia. Smettetela di dire che non ci sono più talenti, che non sanno più dribblare. Non è vero niente. Date l’opportunità, fateli giocare: non deve debuttare un ragazzino di 17 anni a Bologna contro il Napoli perché il secondo portiere si fa male nel riscaldamento e il primo portiere si infortuna all’ottavo minuto. Il sistema puzza dalla testa. Ci vogliono delle riforme. La nazionale ai playoff per il Mondiale? È una vergogna. Dobbiamo festeggiare questo. Ma vi rendete conto che degrado che è il calcio italiano? E nessuno fa niente. Finisce come nel 2017 quando il progetto Italia faceva acqua da tutte le parti. Dove le squadre italiane erano piene di stranieri, le primavere piene di stranieri, le scuole di calcio a pagamento. Il calcio è un gioco popolare. Oggi per iscrivere mio figlio alla scuola calcio devo pagare 1200 euro. Ma com’è possibile che devo pagare 1200 euro quando c’è un istruttore che viene pagato 200 euro? Ma che mi può insegnare quell’istruttore? Cambiate le leggi, cambiate le leggi. Ci sono molti calciatori che il gesto tecnico lo sanno fare, che finiscono la loro carriera. Obbligateli a fare 2-3 anni nelle scuole calcio a pagamento».

View publisher imprint