Rosa Inter, Chivu rompe le gerarchie: contro l’Udinese niente posto fisso per i giocatori nerazzurri | OneFootball

Rosa Inter, il tecnico nerazzurro cambia filosofia: Calhanoglu titolare, Sucic confermato e ballottaggi aperti in difesa prima della sfida con l’Udinese

L’arrivo di Cristian Chivu sulla panchina dell’Inter ha portato con sé un principio chiaro: nella rosa nerazzurra non esistono più posti fissi. Lo ha sottolineato la Gazzetta dello Sport, spiegando come l’allenatore rumeno abbia introdotto un concetto di meritocrazia totale, applicato sia in allenamento sia nelle scelte di formazione. Un cambio di rotta netto rispetto alle precedenti gestioni, con l’obiettivo di mantenere alta la competitività interna.

Rosa Inter, i ballottaggi di Chivu

Questa sera a San Siro contro l’Udinese, il posticipo della seconda giornata di Serie A, Chivu è pronto a confermare gran parte dell’undici visto nella goleada con il Torino. Tuttavia, non mancano i dubbi: in difesa Bisseck e De Vrij provano a insidiare le certezze di Pavard e Acerbi, dimostrando che la rotazione sarà un elemento costante della stagione.

In mezzo al campo torna titolare Hakan Calhanoglu, rientrato dalla squalifica, mentre al suo fianco ci sarà la conferma di Petar Sucic, in vantaggio su Mkhitaryan. Una scelta che evidenzia la fiducia nei confronti del giovane croato, già capace di brillare all’esordio in campionato. Accanto a loro, confermato Nicolò Barella, leader tecnico e tattico della mediana nerazzurra.

In avanti, spazio ancora alla coppia ThuLa: Lautaro Martinez e Marcus Thuram guideranno l’attacco, con Bonny ed Esposito pronti a subentrare dalla panchina.

Meritocrazia come filosofia di gruppo

«La meritocrazia è il primo principio, i giocatori devono guadagnarsi il posto in ogni allenamento» ha ribadito Chivu in conferenza stampa. Un messaggio chiaro alla rosa Inter, che si prepara così a vivere una stagione in cui nessuno potrà sentirsi intoccabile.

La sfida con l’Udinese diventa quindi non solo un banco di prova in campionato, ma anche un test per misurare quanto la nuova filosofia del tecnico rumeno stia già facendo presa su uno spogliatoio abituato a certezze consolidate.