Rudi Garcia: «Roma, con il Lille io vincerò a prescindere. Gasperini ottimo allenatore ma non so se…» | OneFootball

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·2 October 2025

Rudi Garcia: «Roma, con il Lille io vincerò a prescindere. Gasperini ottimo allenatore ma non so se…»

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Rudi Garcia: «Roma, con il Lille io vincerò a prescindere. Gasperini ottimo allenatore ma non so se…». Le parole dell’ex tecnico giallorosso

Rudi Garcia, attuale CT del Belgio, porta nel cuore due città e due club che hanno segnato profondamente la sua carriera: Lille e Roma. Per lui, la sfida odierna tra queste due squadre non è una semplice partita, ma un vero e proprio incontro con il suo passato, il suo presente e i suoi sentimenti più profondi. Un pezzo di cuore a Lilla e l’altro a Roma: quasi una questione di sangue.

ROMA-LILLE, LA GARA DEL CUORE – «È vero. Il Lilla è il club che mi ha fatto nascere, dove sono diventato giocatore e poi ho allenato per 5 anni, un periodo lungo, vincendo Ligue 1 e Coppa di Francia. Ogni volta che torno è come stare a casa. E poi la Roma, il mio club del cuore in Italia e all’estero. La cosa che mi stupisce è l’affetto della gente ogni volta che torno. Io sono innamorato di Roma. Comunque vada oggi io vincerò, anche in caso di pareggio…».


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LA SUA ROMA – «A volte ci sono grandi squadre che hanno la sfortuna di trovarsi davanti una squadra ancora più forte. Nessun rimpianto, abbiamo fatto anche un po’ di storia con le dieci vittorie consecutive e gli 85 punti. Il primo anno la squadra aveva talento e carattere, con leader come il capitano (Totti, ndr), De Rossi, De Sanctis, Benatia e Castan… Squadra fortissima, difficile da affrontare, che ha lottato fino alla fine per lo scudetto. L’anno dopo è stato un secondo posto speciale, raggiunto nel derby vinto alla penultima. Il terzo eravamo partiti bene, ad ottobre eravamo primi. Poi gli infortuni, tra cui Salah e Dzeko. Una bella storia, da Roma sono uscito come un allenatore più esperto e un uomo migliore».

LA ROMA DI GASPERINI – «Squadra solida, che deve ancora esprimere il suo potenziale. Davanti Dybala è speciale ma è spesso fuori e mi sembra che Ferguson e Dovbyk non abbiano ancora raggiunto la forma migliore. Ma sono contento per il mio Pellegrini (che esordì in A proprio con Rudi, ndr), il gol alla Lazio mi ha reso felicissimo. In Italia ci sono squadre più forti, ma è un bel momento e Gasperini è un ottimo allenatore. La Roma difende bene e non prende gol, così si può andare lontano. Ma non so se la squadra sia pronta per lottare su tutti i fronti. Può fare un buon campionato e centrare l’obiettivo di finire tra le prime quattro».

DZEKO E GIROUD – «Giocatore molto intelligente, sa dove posizionarsi per essere ancora efficace alla sua età. Sono contento di vedere ancora giocatori come lui o Giroud, che è una forza della natura. Avete visto il gol con il Brann? Ha saltato talmente tanto che sembrava Michael Jordan… Noi in Francia diciamo: “Salti e poi quando cadi hai la neve sui capelli”, per rendere l’idea di quanto è andato in alto. È un bomber, ha il gol nel sangue, ma soprattutto è ancora felice di giocare a questi livelli».

IL LILLE OGGI – «L’ho vista contro il Lione, non meritava affatto di perdere, anzi… È una squadra meno forte dello scorso anno, davanti le partenze di David e Zhegrova pesano. Ma sa stare in campo».

FELICE DI DE BRUYNE AL NAPOLI – «Sì. Si parlava di Stati Uniti o di Arabia Saudita. Scelte che hanno degli aspetti positivi, ma anche negativi come fuso orario, distanza, livello del campionato. A Napoli invece sei in Europa, sei campione d’Italia e disputi la Champions. Ovvio che a 34 anni non possa giocare 90 minuti tutte le partite, ma Kevin è un fuoriclasse, uno dei giocatori più forti che ho allenato. E ce ne sono stati tanti: penso ad esempio a Totti, Ronaldo o Hazard…».

QUANTO CONTA LA MANCANZA DI LUKAKU NEL BELGIO – «Molto. Io di solito non sono dipendente dal centravanti, invece di una punta da 25 gol preferisco averne 3-4 da 12, perché quando ti manca quell’ora da 25 reti dopo rischi di non segnare più. Ma se hai gente come Dzeko e Lukaku sei più forte. Senza di lui abbiamo vinto due volte 6-0, ma ora arrivano le gare importanti e mi dispiace non averlo. A settembre Openda ha giocato lì la prima partita e De Kaeteleare la seconda. Charles non è un vero 9, ma ha fatto bene, sente il gioco. Però Lukaku è unico. Sa fare tutto, andare in profondità e mangiarsi tutti con la sua potenza. Vorrà dire che dovremo qualificarci senza di lui».

LO SCUDETTO – «Una delle solite. Il Napoli lo può rivincere, ha una rosa di qualità, ma ripetersi è sempre complicato. L’Inter è forte e al Milan mi sembra si stia creando un’atmosfera molto positiva, oltre al fatto che non hanno le coppe. E poi la Juve resta sempre la Juve…».

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