Sabatini difende Chivu: «Non è uno che fa copia e incolla perché non sa fare altro» | OneFootball

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Inter News 24

·26 September 2025

Sabatini difende Chivu: «Non è uno che fa copia e incolla perché non sa fare altro»

Article image:Sabatini difende Chivu: «Non è uno che fa copia e incolla perché non sa fare altro»

Sabatini difende Chivu. Il giornalista analizza l’Inter e commenta: «Non copia Inzaghi, servono tempo e pazienza»

Nel corso di un video pubblicato sul suo canale YouTube, il giornalista Sandro Sabatini ha commentato le scelte di Cristian Chivu, tecnico rumeno classe 1980, alla guida dell’Inter in questa stagione. Il dibattito mediatico si è acceso dopo un titolo della Gazzetta dello Sport che, secondo Sabatini, ha proposto un’immagine riduttiva del lavoro del nuovo allenatore nerazzurro.

LA DIFESA DI SABATINI«Se Chivu copia troppo Inzaghi? Non mi è piaciuta la prima pagina della Gazzetta, è stata un po’ irridente: il messaggio è stringato, Chivu non è uno che fa copia e incolla perché non sa fare altro. Se la sua Inter assomiglia a quella di Inzaghi, è perché evidentemente al momento è la soluzione al momento».


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Il giornalista ha respinto l’idea che Chivu stia semplicemente riproponendo lo schema del suo predecessore Simone Inzaghi, sottolineando come ogni scelta sia frutto della ricerca della stabilità in un gruppo ancora in evoluzione.

I NUOVI ACQUISTI – Sabatini ha poi affrontato il tema dell’inserimento dei nuovi arrivati, evidenziando differenze di rendimento: «Poi ci si può chiedere se i nuovi stanno rendendo. Akanji sì, infatti gioca, Sucic sì, infatti gioca spesso: Luis Henrique no, infatti non gioca mai, Esposito quando può gioca, Bonny non gioca perché non è come Thuram».

Il centrale svizzero Manuel Akanji, prelevato dal Manchester City, e il centrocampista croato Petar Sucic, classe 2003, stanno trovando spazio e minuti importanti. Al contrario, l’esterno brasiliano Luis Henrique fatica a imporsi, così come l’attaccante Ange-Yoan Bonny, penalizzato dal paragone con Marcus Thuram.

PAZIENZA PER CHIVU«Non date la colpa a Chivu, dategli tempo anche di crescere», ha aggiunto Sabatini. Secondo il giornalista, il percorso del tecnico rumeno non può essere giudicato solo dai primi mesi: occorre pazienza per valutare davvero la sua impronta tattica e la capacità di valorizzare i giovani, come Pio Esposito, centravanti classe 2005, già impiegato in diverse rotazioni.

Un’analisi che invita alla calma e al realismo: l’Inter di Chivu è ancora un cantiere aperto, ma con margini per diventare competitiva e autonoma, senza vivere all’ombra del passato recente.

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