Calcio e Finanza
·15 September 2025
San Siro, nuova richiesta di referendum al Collegio dei garanti

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·15 September 2025
A pochi giorni dall’approdo in giunta, giovedì, della delibera per la vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan, il “Comitato Referendum X San Siro” torna a chiedere che venga data la parola ai cittadini, proprio riproponendo il referendum che è stato già bocciato dall’apposito Collegio dei garanti del Comune.
«Ad oggi riteniamo che siano tornate le condizioni per chiedere che entrambi i quesiti referendari, uno abrogativo per chiedere che venga abolita la delibera sull’interesse pubblico del progetto stadio, e il secondo propositivo per chiedere che venga ristrutturato il Meazza – ricorda Anna Camposampiero, presidente del Comitato in una conferenza stampa –, siano sottoposti ai cittadini».
Il Comitato ha deciso quindi di sottoporre di nuovo all’attenzione del Collegio dei Garanti del Comune i quesiti e, se questi daranno l’ok, dovranno raccogliere 14mila firme. «Ormai è chiaro che lo stadio non verrà riqualificato e chiediamo che la proposta di referendum venga messa all’ordine del giorno dei garanti – ha spiegato l’avvocata Veronica Dini –. Per sostenere i diritti dei cittadini che sono stati violati. L’unico no che accetteremo dal Collegio dei Garanti sarà perché ci diranno che il vincolo di tutela sui 70 anni del secondo anello è già scattato e quindi lo stadio non si potrà più abbattere».
Altrimenti, l’intenzione del Comitato è di andare nuovamente per vie legali con un ricorso. Secondo il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi «ormai siamo al di là del bene e del male sulla vendita dello stadio».
«Il Comune e i club si mettono d’accordo per 197 milioni di euro e tutti ragioniamo su questo, poi si mettono d’accordo per un regalo di 36 milioni – ha aggiunto –. Si contratta sullo sconto sul regalo. Si contratta su più verde, ma viene cementificato un prato con degli alberi. Poi la cosa più ridicola è che si chiede la regia pubblica, ma in sei anni è stato fatto fare tutto al privato e noi chiediamo la regia pubblica quando lo stadio lo vendiamo».
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