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·31 December 2025
Stadio, 2026 decisivo per il Torino: ecco cosa può succedere

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Il futuro dello stadio Olimpico Grande Torino è entrato in una fase decisiva e la Giunta comunale guidata dal sindaco Stefano Lo Russo ha avviato ufficialmente il percorso che potrebbe portare alla vendita dell’impianto entro il 2026.

Curva Maratona
La svolta è arrivata a maggio, quando il sindaco ha annunciato la cancellazione dell’ipoteca da 38 milioni di euro pendente dal 2005: dal 2 luglio lo stadio è quindi libero e potenzialmente vendibile.
Il Torino è il primo interlocutore naturale del Comune, essendo l’utilizzatore esclusivo dell’impianto. Per il presidente Urbano Cairo il 2026 rappresenta una vera e propria “ultima chiamata” per dotare il club di uno stadio di proprietà, asset strategico mai posseduto nella sua gestione. Negli ultimi mesi Cairo ha progressivamente aperto all’ipotesi di acquisto, collegandola allo sviluppo strutturale del club e non a una vendita immediata della società, pur confermando la disponibilità a cedere il Toro in futuro in assenza di offerte concrete.
Sulla stessa linea il sindaco Lo Russo, che ha ribadito più volte l’obiettivo di creare le condizioni affinché lo stadio diventi di proprietà del Torino. Nel frattempo il Comune ha incaricato l’advisor Praxi di redigere una perizia sul valore dell’impianto e su un eventuale nuovo canone di affitto.
Secondo quanto riportato da Tuttosport, la relazione, attesa per l’autunno, non è ancora stata consegnata, rallentando l’intero iter. Oggi il Torino paga circa 500mila euro a stagione; il valore stimato dello stadio potrebbe essere inferiore ai 10 milioni, anche a causa dei lavori di ristrutturazione necessari.
Per il primo semestre del 2026 si profilano tre possibili scenari: la vendita del diritto di superficie per 99 anni, un partenariato pubblico-privato oppure una nuova concessione pluriennale in affitto. Sullo sfondo resta la forte contestazione dei tifosi contro Cairo, che auspicano l’acquisto dello stadio come passaggio preliminare a una futura cessione del club a un fondo o a un gruppo internazionale, tra il 2026 e il 2027.
Il fattore tempo è cruciale: il Comune ha concesso una proroga dell’utilizzo dello stadio alle medesime condizioni per un periodo massimo di 18 mesi, fino alla fine del 2026, così da garantire la continuità dell’attività sportiva. Le regole federali, però, impongono che già a luglio 2026 il Torino indichi l’impianto per l’intera stagione 2026-2027. In assenza di certezze sul futuro dell’Olimpico Grande Torino o di un’alternativa immediatamente disponibile, il club rischia di arrivare a un passaggio chiave senza ulteriori possibilità di rinvio.









































