Juventusnews24
·7 October 2025
Tudor Juve, Bucciantini non ha dubbi: «La sua squadra ha una identità precisa ma anche due carenze notevoli. Ecco quali»

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·7 October 2025
Solida sì, ma ancora incompiuta. È questa, in sintesi, la lucida analisi del giornalista di Sky Sport, Marco Bucciantini, che ha fotografato con precisione il momento che sta vivendo la Juve di Igor Tudor dopo il pareggio a reti bianche contro il Milan. Secondo l’opinionista, alla squadra bianconera non manca un’identità di base, ma mancano ancora dei passaggi fondamentali per poter ambire ai vertici.
PAROLE – «Anche la Juventus non ha mai perso, la squadra che non perde ha identità, è solida in campo, sa stare insieme, secondo me sa mettere merce in campo, la Juventus deve trovare un modo di giocare, secondo me, e un modo di giocare deve passare da un po’ più di qualità nell’azione, nella linea dei centrocampisti, che in questo momento da destra a sinistra, ha Kalulu, Locatelli, l’altro centrocampista sta variando.
Sta mancando un po di qualità e l’attacco va scelto, sono tanti bisogna fare una gerarchia, dalla gerarchia arriva un attacco e dall’attacco arriva un modo di attaccare, questo è un punto finale al quale Tudor deve arrivare perché non può esserci una lotteria dell’attacco in cui Yildiz è l’unico sempre presente e in questo momento nei ruoli chiave la Juventus è indietro».
Il punto di partenza dell’analisi di Bucciantini è un pregio innegabile: la solidità. Il fatto che la Juventus non perda una partita, secondo il giornalista, è sintomo di una squadra che “ha identità, sa stare in campo, sa stare insieme”. Tuttavia, questa solidità difensiva non è sufficiente. Per fare il salto di qualità, la Vecchia Signora “deve trovare un modo di giocare” più definito e qualitativo, soprattutto nella costruzione dell’azione.
Il primo grande ostacolo, secondo Bucciantini, è un “deficit di qualità” in mezzo al campo. La linea dei centrocampisti, che attualmente vede come punti fermi il francese Pierre Kalulu (adattato in mediana) e il regista Manuel Locatelli, non riesce a garantire quel tasso tecnico necessario per innescare la manovra offensiva. Manca la giocata illuminante, il cambio di passo, e il continuo variare del terzo interprete è un’ulteriore prova di un equilibrio ancora da trovare in una zona nevralgica del campo.
Il secondo, e forse ancora più grande, problema è la “lotteria dell’attacco”. Bucciantini usa questa metafora per descrivere la mancanza di una gerarchia chiara nel reparto offensivo. Igor Tudor ha a disposizione tanti giocatori di talento, ma non ha ancora scelto i suoi titolari inamovibili.