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·26 September 2025

Un campo, due partite: il calcio e la mia storia

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La lectio magistralis di Giuseppe Marotta si propone di analizzare, attraverso un percorso autobiografico, le profonde trasformazioni che hanno interessato il calcio italiano ed europeo negli ultimi cinque decenni.

L’intervento si sviluppa lungo una linea del tempo che mette in connessione i passaggi chiave della carriera dirigenziale di Giuseppe Marotta con i momenti di svolta che hanno contribuito a ridefinire il sistema calcistico in chiave economica, giuridica, sociale e culturale.


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Il percorso prende avvio dal 1966, anno in cui il CONI impone ai club di Serie A e B la trasformazione in società per azioni, una scelta che segna l’avvio del processo di modernizzazione del calcio italiano. In questo contesto di crescente professionalizzazione, Giuseppe Marotta muove i primi passi nel mondo dello sport, entrando nei quadri organizzativi del Varese Calcio, la squadra della sua città natale, fino a diventarne Direttore Sportivo a soli 23 anni.

Negli anni Ottanta, mentre il calcio italiano vive la liberalizzazione delle sponsorizzazioni e l’introduzione della legge sul professionismo (1981), Giuseppe Marotta consolida le proprie competenze manageriali al Varese e approda al Monza Calcio come Direttore Generale nel 1986, periodo in cui inizia a fare il suo ingresso il modello di imprenditorialità moderna.

Negli anni Novanta, il calcio subisce due rivoluzioni decisive: la Legge Mammì del 1990, che liberalizza il settore radiotelevisivo e trasforma i diritti tv in una fonte di ricavo strategica, e la sentenza Bosman del 1995, che apre il mercato europeo alla libera circolazione dei calciatori e favorisce una nuova dimensione transnazionale delle competizioni. In questo decennio, Giuseppe Marotta ha esperienza diretta degli importanti cambiamenti in essere in qualità di Direttore Generale del Como, del Ravenna e infine del Venezia, dove nel 1998 conquista la promozione in Serie A dopo trentuno anni.

Con il nuovo millennio, il tema della sostenibilità economica diventa centrale per il calcio europeo. Mentre si avvicina l’introduzione del Financial Fair Play (2009), Giuseppe Marotta accresce la propria esperienza diventando prima Direttore Generale dell’Atalanta, e successivamente Direttore Generale e Amministratore Delegato della Sampdoria (2002-2010), conquistando la promozione nel massimo campionato e una storica qualificazione ai preliminari di UEFA Champions League. Le nuove sfide economiche di questi anni trovano eco nel suo approccio gestionale, improntato all’equilibrio finanziario e alla valorizzazione delle risorse.

L’esperienza come Amministratore Delegato alla Juventus (2010-2018) coincide con una nuova era del calcio italiano: l’inaugurazione dello Juventus Stadium (2011), segna l’avvio del modello degli stadi di proprietà come asset strategici, simboli identitari e fonti di ricavi strutturali. In questo contesto, sotto la gestione di Giuseppe Marotta, il club bianconero inaugura un ciclo vincente senza precedenti, capace di coniugare competitività sportiva e solidità organizzativa, che restituisce alla società stabilità, modernità gestionale e un ruolo di primo piano nel panorama italiano ed europeo.

Nel 2021, con l’annuncio della Superlega, si apre un importante dibattito sul futuro del calcio, che stimola una riflessione collettiva sul delicato equilibrio tra interessi economici e principi di solidarietà e meritocrazia che storicamente caratterizzano questo sport. Da CEO Sport dell’Inter (2018), Marotta vive da protagonista anche questa nuova fase, riportando allo stesso tempo il club nerazzurro nell’élite del calcio italiano ed europeo. Il 4 giugno 2024, con il passaggio di proprietà a Oaktree Capital Management, Marotta viene nominato Presidente del Club, mantenendo al tempo stesso la carica di Amministratore Delegato e la supervisione dell’area sportiva. Questa nomina rappresenta non solo il coronamento di una carriera quasi cinquantennale, ma anche il riflesso della maturazione del calcio contemporaneo, che richiede figure dirigenziali capaci di coniugare visione strategica, continuità e sostenibilità.

Attraverso questo costante parallelismo, la lectio magistralis dimostra come la carriera di Giuseppe Marotta sia profondamente legata all’evoluzione del calcio moderno: dai club di provincia fino ai vertici del calcio europeo, la sua esperienza testimonia la capacità di affrontare cambiamenti epocali, trasformandoli in opportunità di continua crescita professionale.

Il riconoscimento della Laurea honoris causa non celebra solo i successi individuali di Giuseppe Marotta, ma rende omaggio al valore del calcio come fenomeno sociale e culturale: uno sport che riflette i mutamenti della società, costruisce identità collettive e premia i valori di competenza, formazione e continua innovazione.

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