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·4 June 2025

Violazioni FPF, il Barça rischia una penalizzazione in classifica in Champions

Article image:Violazioni FPF, il Barça rischia una penalizzazione in classifica in Champions

La UEFA è pronta a sanzionare i club europei che non hanno rispettato le regole imposte dal Fair Play Finanziario adottato dal massimo organo del calcio europeo. E se Chelsea e Aston Villa sono alla prima infrazione, quindi dovrebbero cavarsela con una sanzione pecuniaria e magari con qualche paletto da dover rispettare in futuro, il Barcellona sembrerebbe essere vicino a sanzioni più gravi.

Come riporta il quotidiano britannico The Times, il club catalano è alla seconda infrazione e quindi rischia di dover affrontare decisioni più severe da parte della UEFA. Si va dalla riduzione del numero di giocatori nella prossima lista per la Champions League, ma anche una penalizzazione nella classifica del torneo da scontare nella prossima stagione. Quest’ultima misura non è mai stata adottata prima, ma rientra nel ventaglio delle sanzioni qualora il Barcellona fosse dichiarato colpevole della seconda infrazione riguardante le norme del FPF.


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Mentre Chelsea e Aston Villa hanno già avviato i colloqui con il Club Financial Control Board (CFCB) della UEFA, il Barcellona nel mese di ottobre ha perso un ricorso presso il Tribunale Arbitrale dello Sport relativo a una multa di 500mila euro inflitta dalla UEFA per aver riportato erroneamente dei profitti, con il tribunale che ha definito la sanzione «relativamente lieve». La sentenza, inoltre, ha rivelato che il club aveva ricevuto un avvertimento per cui una nuova infrazione avrebbe comportato sanzioni più severe.

«Il CFCB… sottolinea che una violazione simile da parte del club nel processo di monitoraggio 2023/24 costituirebbe un caso di recidiva e verrebbe affrontata con l’imposizione di una misura disciplinare più severa nei confronti dell’FC Barcellona», si legge nella sentenza.

Il club di Joan Laporta intanto sta cercando di reperire risorse economiche azionando leve finanziarie anche in maniera abbastanza creativa. Nel 2022 il Barça ha ceduto il 10% dei diritti televisivi per i successivi 25 anni per 267 milioni di euro, cercando di far passare tale operazione come “altri ricavi operativi” da includere nei calcoli del Fair Play Finanziario. Tuttavia, la UEFA ha stabilito che tale operazione dovesse essere classificata come “profitti dalla cessione di beni immateriali”, che non possono essere inclusi nei calcoli relativi al FPF.

Nel luglio 2022 il Barcellona ha venduto un ulteriore 15% dei diritti televisivi per 400 milioni di euro, ma la decisione del TAS implica che anche questa operazione non possa essere considerata reddito operativo, il che avrebbe portato il club a superare i limiti di perdita imposti dalla UEFA. Una situazione che si è ripetuta con il Chelsea, con il club londinese che ha sforato i limiti per la scorsa stagione non potendo includere nel proprio bilancio la cessione di due hotel e della squadra femminile a società affiliate alla proprietà.

Anche l’Aston Villa avrebbe superato i limiti imposti. La UEFA permette ai club di registrare una perdita massima di 60 milioni di euro in un triennio secondo le nuove norme entrate in vigore di recente. Tuttavia, sono previste delle deduzioni per le spese destinate a squadre giovanili, squadre femminili e infrastrutture come stadi e centri sportivi.

La UEFA impone anche una regola sul costo rosa, secondo cui i club non possono spendere più dell’80% dei ricavi concordati in stipendi, trasferimenti e commissioni per gli agenti. Tale percentuale sarà ridotta al 70% a partire dalla prossima stagione.

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