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·23 September 2025

Zenga sicuro: «Se l’Inter avesse preso Donnarumma non sarebbe stata necessaria questa mossa di Chivu»

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Le parole di Walter Zenga, ex portiere, sulla situazione attuale dell’Inter dopo la vittoria in Serie A. Tutti i dettagli in merito

Nel calcio moderno, la gestione dei giocatori attraverso il turnover è una pratica sempre più comune, soprattutto per quanto riguarda i ruoli di campo che vedono più alternative a disposizione. Tuttavia, per il ruolo del portiere, la questione è ben diversa e solleva diverse discussioni. Un tema che ha suscitato dibattito riguarda la possibilità di alternare i portieri, pratica che è stata adottata da alcuni allenatori, come Cristian Chivu con l’Inter, ma che ha ricevuto forti critiche da parte di chi ritiene che per i portieri non debba esserci alternanza. Tra i più contrari a questa pratica c’è Walter Zenga, uno dei più grandi portieri della storia del calcio italiano, che ha espresso la sua opinione in merito durante un intervento a Dazn.

La posizione di Zenga sul turnover dei portieri

Walter Zenga, con la sua esperienza decennale tra i pali, ha avuto parole chiare riguardo al turnover dei portieri: “I grandi portieri come Buffon e Neuer non hanno bisogno di questo”, ha dichiarato l’ex portiere, facendo riferimento alla pratica di alternare i portieri in un periodo di partite ravvicinate. Zenga, infatti, è fermamente convinto che i portieri di élite, come Gianluigi Buffon e Manuel Neuer, debbano giocare in modo continuo e senza interruzioni, in modo da mantenere alta la loro concentrazione e la loro forma fisica. L’alternanza tra i pali, per Zenga, sarebbe una scelta poco adatta a chi ha il livello di un portiere top, che deve essere il punto di riferimento per tutta la squadra.


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Il caso dell’Inter e l’alternanza tra i portieri

Il discorso di Zenga trova un’applicazione anche nel contesto attuale dell’Inter, dove l’allenatore Cristian Chivu ha deciso di alternare Sommer e Martinez tra i pali. Zenga sostiene che se l’Inter avesse avuto un portiere di caratura mondiale come Gianluigi Donnarumma, non ci sarebbe stata necessità di fare cambiamenti tra i pali: “Se l’Inter avesse preso Donnarumma, non ci sarebbe stata alternanza con Handanovic”, ha commentato Zenga, spiegando che un portiere di tale livello avrebbe dovuto essere sempre titolare, senza la necessità di rotazioni.

Il ruolo del portiere nella gestione del turnover

La critica di Zenga non riguarda tanto la qualità dei portieri alternati, ma piuttosto il fatto che, per i grandi portieri, l’alternanza può creare confusione e distogliere la concentrazione, specialmente in partite decisive. Il portiere, a differenza degli altri ruoli, è il giocatore che deve essere sempre al massimo della sua attenzione e performance, e questo non può avvenire se il suo posto non è sicuro. La figura del portiere, per Zenga, deve essere centrale e insostituibile, come nel caso dei grandi portieri di livello internazionale.

La gestione moderna dei portieri

Nonostante la posizione di Zenga, l’alternanza dei portieri è una pratica che ha trovato spazio anche tra allenatori di livello. Il caso di Cristian Chivu con l’Inter è solo uno dei molti esempi in cui l’allenatore decide di ruotare il proprio estremo difensore per mantenere alta la freschezza fisica e mentale del giocatore. Tuttavia, la visione di Zenga rimane quella di un calcio tradizionale, dove il portiere deve essere un pilastro insostituibile e una figura centrale.

In conclusione, la questione del turnover dei portieri rimane un tema di discussione, con diversi allenatori che giustificano la rotazione per motivi di gestione delle forze, ma con Walter Zenga che difende la visione classica, quella che vede il portiere come una figura stabile e insostituibile, proprio come i Buffon e Neuer della storia del calcio.

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