Amoruso su Gasperini: «La Roma deve capire questa cosa dopo quella che è stata la gara di San Siro» | OneFootball

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·6 de noviembre de 2025

Amoruso su Gasperini: «La Roma deve capire questa cosa dopo quella che è stata la gara di San Siro»

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Lorenzo Amoruso ha voluto rilasciare qualche dichiarazione in vista di quella che sarà la sfida tra Roma e Rangers

Lorenzo Amoruso, ex capitano dei Rangers e profondo conoscitore di Ibrox, analizza l’atmosfera dello stadio scozzese e la crisi della sua ex squadra, offrendo consigli alla Roma in vista dell’odierno impegno europeo.

L’ATMOSFERA DI IBROX – «Rispetto ai miei tempi è un po’ cambiata, visti i risultati disastrosi. Ma è come un fuoco che è lì, sotto la cenere. Basta poco per accendersi. La squadra si sta riprendendo, la Roma non dovrà permetterle di giocare e fare la partita, altrimenti il pubblico potrà dare una mano importante. Se invece la Roma detterà subito legge, allora sarà diverso. I tifosi dei Rangers vogliono vedere sudore e corsa, ma sono anche sportivi, sanno applaudire l’avversario».


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LA CRISI DEI RANGERS – «La squadra è poca roba, con giocatori senza senso. Uno pensa alla Scozia come un calcio minore, ma i Rangers hanno una storia, sono un simbolo. Bisogna avere le palle per indossare quella maglia, non è facile. In quel campionato arrivare secondi è un fallimento, c’è bisogno di gente con personalità forte. Se quest’anno dovessero vincere gli Hearts sarebbe ottimo: per la novità e per svegliare qualcuno…».

L’APPROCCIO DELLA ROMA – «Certo, i giallorossi devono replicare la gara di Milano, dove hanno fatto subito la partita e la prestazione è stata importante. Vietato invece ripetere gli errori con il Viktoria, lì sono stati lasciati troppi spazi. Il gioco di Gasp non lo apprendi in 2-3 mesi, ci vuole un po’».

I GIALLOROSSI DI GASP – «Forse Claudio Ranieri aveva già inculcato un metodo di lavoro importante, tutti i giocatori si sono messi a disposizione, anche in discussione. Gasperini lavora tanto: io sono stato suo compagno alla Vis Pesaro, dove lui era anche capitano. Era già allenatore in campo, ci chiedeva tanto da compagno figurati da allenatore. Non mi piace invece il mercato che è stato fatto, non penso sia funzionale a ciò che voleva il tecnico».

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