PianetaBari
·2 de septiembre de 2025
Bari, un calciomercato <i>diverso</i>. Più qualità e alternative per mitigare i rischi: il voto è ottimo

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·2 de septiembre de 2025
L’acquisto di Giulio Maggiore è stato l’ultimo colpo di un calciomercato estivo nel quale il Bari ha completamente rivoluzionato la sua rosa. In poco più di due mesi, infatti, Magalini e Di Cesare hanno dato un volto nuovo alla squadra che lo scorso anno ha mancato l’obiettivo playoff, con una serie di rinforzi che, almeno sulla carta, permettono di alzare il livello qualitativo a disposizione di Fabio Caserta.
Come sempre sarà il campo a parlare, ma rispetto ad altre sessioni — a gennaio, per esempio, il mercato era stato accolto con favore salvo poi rivelarsi deludente, con tre innesti su quattro sotto le aspettative — la sensazione è che i margini di rischio siano più limitati. Per questo, considerando il valore della rosa in proporzione al budget, inferiore rispetto allo scorso anno, il giudizio sui due direttori sportivi non può che essere positivo: per la redazione di PianetaBari il voto è un meritato 8,5.
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Quella appena conclusa è stata una campagna acquisti diversa dal solito. Il fallimento del Brescia ha sicuramente aiutato, ma l’arrivo di ben dieci giocatori a titolo definitivo (cogliendo delle opportunità, visto che il budget per investire sui cartellini è stato pressoché nullo) permette di aumentare il valore patrimoniale della rosa e, soprattutto, di guardare anche ad un periodo medio-lungo. La sensazione è che i biancorossi abbiano già le basi per poter fare bene in questo campionato, ma per la prima volta dopo tanto tempo ci sarà anche la possibilità di usare la stagione in corso come base per poter eventualmente ripartire, l’anno prossimo, con una buona ossatura.
Diversi elementi arrivano poi in prestito con diritto di riscatto, e il Bari potrebbe confermarli. Questo discorso richiede però cautela, perché nel recente passato la società raramente ha avuto la forza economica per trattenere i giocatori che si sono messi in mostra. Al netto di ciò, conforta sapere che alcuni calciatori offrono certezze per la B: Verreth, nonostante il terribile periodo personale vissuto, ha mostrato qualità fuori scala per la categoria; Dickmann ha spinto subito come un treno sulla fascia; Maggiore lo scorso anno ha ribadito pienamente il suo valore. E per questo le cessioni di due senatori come Maita e Benali, accolte dall’iniziale scetticismo della piazza, ora sono solo un lontano ricordo.
Non si può nascondere che il Bari abbia anche delle incognite dopo la sessione di calciomercato. Caserta dovrà essere bravo nel trovare gli equilibri difensivi, perché Dorval e Dickmann sono due terzini che hanno dalla loro più la fase di spinta che quella di copertura. Già contro il Monza però, come abbiamo visto nella nostra analisi, il tecnico è sembrato in grado di poter trovare le contromisure per dare equilibri alla squadra. D’altro canto la coppia di centrali titolare è fatta da due elementi come Vicari e Nikolaou che vengono da una stagione tutt’altro che brillante, e alle loro spalle oltre a Meroni c’è un giovane tutto da verificare come Kassama.
Soprattutto per quanto riguarda il capitano, le prime partite sono state incoraggianti e questo sarà fondamentale, perché per poter fare una stagione ad alti livelli serve che tutta la difesa (che al momento è il reparto che solleva qualche punto interrogativo in più) renda al meglio. Qualche margine di rischio c’è anche in altri reparti. In mezzo al campo andrà valutata la condizione di Castrovilli, che se dovesse star bene è sicuramente il centrocampista più forte della categoria. La differenza con gli altri anni, però, è una: questa volta il reparto sembra molto più completo, con in più alcuni giovani come Pagano e Braunöder che si sono mostrati subito interessanti, ragion per cui il Bari può avere il tempo di aspettare che chi è un po’ in ritardo arrivi in condizione.
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Discorso simile in attacco: Gytkjaer ha 35 anni ed ha subito subito un infortunio, ma se sta bene è uno dei giocatori che vede meglio la porta in B. Per di più problemi di tipo traumatico possono capitare a tutte le età e lui non è un calciatore troppo propenso a farsi male, visto che l’ultimo stop prima di questo risaliva a ben quattro anni fa. E se anche dovesse avere bisogno di tempo, Moncini si è mostrato subito in palla.
Sulle fasce il punto di domanda è quello della condizione di Partipilo e Antonucci, ma d’altro canto dall’altra parte ci sono Sibilli e Rao che appaiono già in forma. La differenza con gli altri anni è che la rosa appare più profonda e permette di gestire meglio le incognite e gli interrogativi. Perché non tutti renderanno al meglio, questo è certo: dovendo agire con un budget molto risicato è impossibile non prendersi dei rischi, pescando fra i prestiti o negli svincolati. Ma la sensazione è che quest’anno, per fare bene, basta che girino per il verso giusto almeno metà delle scommesse, se così si possono chiamare, della direzione sportiva. A Caserta poi il compito di amalgamare il tutto, ma da questo punto di vista le premesse sul campo sono già buone.