Juventusnews24
·11 de noviembre de 2025
Conte Napoli, come è andato il colloquio con De Laurentiis: retroscena su quella frase emersa durante il vertice con l’ex Juventus…Ultimissime

In partnership with
Yahoo sportsJuventusnews24
·11 de noviembre de 2025

La tempesta post-Bologna lascia spazio alla quiete, o quantomeno a un patto d’acciaio per salvare la stagione. Il futuro di Antonio Conte sulla panchina del Napoli è saldo. A spazzare via le nubi di una possibile rottura è stato un vertice telefonico andato in scena ieri, che ha visto protagonisti il presidente Aurelio De Laurentiis, il direttore sportivo Giovanni Manna e l’allenatore salentino, rientrato momentaneamente a Torino.
Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, il colloquio è servito a chiarire le tensioni nate dopo lo sfogo del tecnico al Dall’Ara. Antonio Conte aveva accusato la squadra di mancanza di cuore e passione. Parole forti, che avevano allarmato l’ambiente.
Tuttavia, il confronto con la dirigenza è stato costruttivo. De Laurentiis ha ribadito la piena fiducia nel suo condottiero e nessuna ipotesi di dimissioni è stata presa in considerazione. La volontà comune è quella di proseguire insieme, compatti, per invertire un trend negativo che ha visto i campioni d’Italia frenare pericolosamente in campionato e crollare in Champions.
Il messaggio emerso dal summit è chiaro: i problemi esistono, ma vanno risolti internamente. Conte ha ammesso le proprie responsabilità, ma ha chiesto ai giocatori di fare altrettanto. Non c’è più spazio per gli alibi. La frase chiave del tecnico, riportata dal quotidiano, suona come un ultimo appello: «Siamo ancora in tempo per cambiare il trend, se abbiamo voglia di farlo».
Il Napoli prova a ricompattarsi. Mentre le rivali corrono – con la Juventus galvanizzata dalla cura di Luciano Spalletti e l’Inter in risalita – gli azzurri non possono permettersi altri passi falsi. Il colloquio di ieri segna un punto di svolta: la società e l’allenatore sono uniti. Ora la palla passa allo spogliatoio: serve trasformare le parole in rabbia agonistica sul campo.









































