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·27 de noviembre de 2025
🗣️ DDR: “Masini può diventare mezzala. Penso al Verona, non al mercato”

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L’allenatore del Genoa Daniele De Rossi ha presentato in conferenza stampa la sfida contro il Verona, come riportato da TMW.
Mister, che settimana è stata? “Non abbiamo avuto tutti a disposizione. Però di base abbiamo avuto un numero tale da lavorare sugli aspetti che chiediamo. Abbiamo lavorato bene. I ragazzi hanno spinto tanto con grande partecipazione nei contenuti tattici. Sono soddisfatto di come lavorano i ragazzi, sono super disponibili nell’alzare l’intensità. Stiamo arrivando bene alla gara”.
Siederà in panchina al “Ferraris” per la prima volta. Le tue emozioni? “E’ stato importante tornare in panchina a Cagliari. Ti senti meno bloccato di quando sei in tribuna. Sono tutte emozioni per cui faccio questo lavoro. Sentimenti a volte contrastanti a seconda dei risultato. Sono abituato a questi piccoli shock emotivi e sono contento di essere in panchina al ‘Ferraris'”.
TMW – Da migliorare la fase difensiva: state lavorando su questo? Perché poi le salvezze si conquistano con compattezza e concedendo poco. “Ci stiamo lavorando, sia sul campo ma anche con i video. A volte prendi gol per atteggiamenti, non comportamenti, legati a posture che magari accadono dieci secondi prima del gol. A Cagliari per esempio abbiamo preso i primi due gol su palle alte, considero il secondo in questo senso. E’ più facile da analizzare mentre il terzo si può analizzare in due maniere diverse: la prima è che sono stati bravi loro, la seconda è che noi dobbiamo partecipare di più alla fase difensiva in area. Le aree sono troppo importanti e dobbiamo avere più presenza, non solo numerica ma anche fisica usando le braccia senza fare fallo. Deve diventare fastidioso per gli avversari entrare in area e fare gol. I ragazzi lo sanno, sono giocatori esperti ma puntarci il dito in ogni riunione e in ogni allenamento su quanto sia importante essere smaliziati farà bene”.
Che idea ti sei fatto e come mai ci può essere questa difficoltà di vincere in casa? “Banalmente ti direi che vincendo sempre fuori casa e perdessimo in casa andrebbe bene. Però due domande te le fai. Il ‘Ferraris’ è un fattore aggiunto ma dobbiamo lavorare sulle nostre basi di calcio. E se faremo così lo stadio ci verrà dietro e diventerà ancora più difficile per gli avversari. Io ho giocato per vent’anni in uno stadio caldo ed è un fattore aggiunto se hai la personalità per giocarci. E’ un mix fra prendere consapevolezza di dove si è e dare più spazio al far partite di calcio”.
Colombo e Vitinha si sono sbloccati. Possono diventare un punto di forza? “Sono contento di come stanno giocando. Anche degli altri che giocano un po’ meno. Ekhator l’ho visto bene. Non posso parlare di coppia di attaccanti. Io ne ho quattro-cinque, più trequartisti. Il reparto mi fa stare tranquillo. Il gol è una spinta emotiva per loro. Questo sentirsi comodi vicino al compagno di reparto può darti degli appigli a cui aggrapparti in campo quando arriva la stanchezza o quando devi difendere un risultato positivo”.
Cosa ne pensa del Verona? “Dobbiamo ripetere le stesse cose dette contro la Fiorentina con valori diversi. Arrivano da risultati negativi e saranno pronti a fare una partita tosta. Ad occasioni create sono sesti in campionato, una squadra molto diretta con due attaccanti molto forti. Ha fatto tante partite dove non meritava di perdere. Ha giocato contro squadre forti e perso per un niente. Chi pensa di fare una passeggiata e vedere un ‘Ferraris’ in festa perché passeggeremo contro l’ultima in classifica si sbaglia di brutto”.
Pruzzo ha detto che lei è il leader di questa squadra. E’ d’accordo? “Lo ringrazio perché per noi è un idolo, un simbolo. Non penso però che sia così. Ci sono tanti leader, alcuni silenziosi, in questa squadra e usciranno fuori. E’ un gruppo che mi piace, hanno giocato tante gare in A, vanno d’accordo fra di loro”.
Ha pensato a come sostituire Norton-Cuffy? “Ho pensato a come sostituirlo. Abbiamo ancora dei dubbi di formazione. Uno di questi è in quella posizione anche se si tratta di scegliere fra due giocatori, uno più difensivo e uno più offensivo”.
Quanto potete migliorare nella verticalizzazione? “La richiedo a tutte le mie squadre. E in questa squadra la posso cercare alle spalle dei difensori. La qualità c’è anche qui ma per trovare spazio fra le linee bisogna che ci sia qualcuno che allunghi gli avversari. Quello che facevano Frendrup e Masini potrebbe tornare molto utile presto. Masini, per quello che fa vedere in allenamento, meriterebbe ancora più spazio e mi ha stupito dal punto di vista umano”.
Masini può diventare una mezzala? “Può esserlo. Sarebbe una mezzala diversa da Malinovskyi o Gronbaek. Può fare la mezzala, il doppio centrocampista e giocare davanti alla difesa. Ha grandi potenzialità e la sua disponibilità mi fa pensare che a breve sarà un giocatore ancora più fondamentale per il Genoa”.
Iniziano ad uscire i primi nomi di gennaio. “Ne stiamo parlando col direttore. Mancano ancora cinque-sei partite prima di gennaio. Come tutte le altre squadre se c’è qualcosa da fare la faremo, c’è disponibilità da parte della società”.
Non lasciare più gli uomini fuori area o alti sui sui calci da fermo a sfavore. “A volte si fa questa scelta di lasciarne due o tre lontani dall’area ma per far arrivare meno avversari in area. Gli attaccanti forti di testa sono stati sempre messi a marcare in area. Finché marcheremo a zona uno come Colombo, per esempio, ce lo terremo sempre”.









































