Joao Mario fatica più del previsto a Verona: non solo il rigore concesso, soffre la pressione dei padroni di casa. I suoi numeri | OneFootball

Joao Mario fatica a Verona, tanti errori e poca precisione per l’esterno della Juve: la sua prestazione è stata condizionata anche dal rigore concesso

È stata la mossa a sorpresa di Igor Tudor, la scommessa per aggiungere imprevedibilità e spinta offensiva alla Juventus. La scelta di Joao Mario contro l’Hellas Verona, però, non ha dato i frutti sperati. Il giovane esterno portoghese, classe 2000, ha disputato una partita di grande fatica, caratterizzata da imprecisione e culminata con l’episodio chiave del calcio di rigore che ha pesantemente condizionato la sua prestazione e quella della squadra.

Joao Mario Juve: i numeri di un debutto complicato

L’analisi dei dati della sua partita, forniti da Sofascore, racconta di un pomeriggio difficile in cui il giocatore non è riuscito a incidere come avrebbe voluto. Nei suoi 83 minuti in campo, Joao Mario ha faticato a entrare nel vivo del gioco e a trovare la giocata giusta. A pesare sono soprattutto i 15 palloni persi e la bassa precisione nei passaggi, ferma a un modesto 67%. Anche in fase offensiva, dove ci si aspettava il suo contributo, ha faticato, con un solo dribbling riuscito su tre tentati.

A macchiare in modo indelebile la sua prova è stato l’episodio che ha portato al calcio di rigore per il Verona. Il portoghese ha commesso il fallo da rigore per un tocco con il braccio in area, un intervento sfortunato e, a detta di molti, molto dubbio, dato che il giocatore non sembra guardare il pallone. A prescindere dalla volontarietà, si tratta dell’evento più negativo della sua partita, che ha permesso agli scaligeri di trovare il pareggio.

L’unico dato realmente positivo della sua prestazione sono i 6 falli subiti, un numero che testimonia come la sua presenza abbia comunque attirato l’attenzione e l’aggressività dei difensori avversari. Per Joao Mario si è trattato di un match molto complicato e sfortunato. Una giornata difficile che, però, farà parte del suo percorso di crescita in un campionato tattico e complesso come la Serie A.