Calcionews24
·9 de octubre de 2025
La Penna: «Mia moglie non vede le mie partite, è traumatizzata. Ho dovuto togliere ‘sposato con’ dai social»

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·9 de octubre de 2025
Una carriera solida, oltre 200 partite tra Serie A e B, e una passione che non si spegne. Ma dietro la divisa dell’arbitro Federico La Penna c’è un mondo privato, fatto di ansie e sacrifici, che il fischietto romano ha raccontato senza filtri in un’intervista a Cronache di Spogliatoio. Un racconto che svela il prezzo umano di un mestiere vissuto costantemente sotto pressione.
La Penna ha parlato di come la sua professione venga vissuta in famiglia, in particolare da sua moglie, il cui rapporto con l’arbitraggio è stato segnato da un episodio traumatico avvenuto anni fa. «Voglio raccontare come la si vive a casa mia, parlo quindi di mia moglie e delle mie figlie, 9 e 4 anni, capiscono ancora poco, sanno quello che faccio sicuramente, però non guardano le partite. La vivono male, nel senso che mia moglie, siamo insieme da 20 anni, mi è venuta a vedere in una finale di Coppa Italia di Serie D a Roma in campo neutro, quindi già a livello nazionale, e ha avuto la sfortuna di essere venuta a vedermi la prima volta nella partita in cui sono stato oggetto di violenza fisica da parte di un tesserato a fine partita».
Un evento che ha lasciato una cicatrice indelebile, trasformando ogni partita in una fonte di angoscia. «Da quel momento in poi – racconta La Penna – mia moglie non ha più visto una mia partita, anche da casa, perché accendere la televisione e sapere che può succedere qualcosa le mette ansia. La verità è che comunque chi ti sta vicino, se ha avuto un’esperienza del genere, probabilmente la vive male. L’importante è che riceva a fine la partita il messaggio ‘è andata bene, è andata male’. Visto il livello, ormai glielo dicono anche parenti e amici, perché si sa che la partita che vai a arbitrare non è più a livello interregionale».
L’odio, però, non si ferma al campo, ma dilaga sui social network, arrivando a colpire anche gli affetti più cari e costringendo a gesti di autotutela avvilenti. «Da quel punto di vista sicuramente non è piacevole, come anche ricevere lei stessa degli insulti sui social. Si arriva a essere costretti a rimuovere dal proprio profilo ‘sposato con’ per evitare che le possano arrivare insulti da parte degli haters».
Il racconto di La Penna è una testimonianza potente e desolante, il lato oscuro di una passione che troppo spesso si scontra con una cultura sportiva ancora immatura e violenta.