Lazionews24
·6 de octubre de 2025
Lazio, Isaksen si racconta: «Sono stato molto male, all’improvviso in allenamento è successo questo. Il ritorno in campo…»

In partnership with
Yahoo sportsLazionews24
·6 de octubre de 2025
Dopo il lungo stop forzato a causa della mononucleosi, Gustav Isaksen è pronto a riprendersi la scena. L’attaccante della Lazio ha raccontato a sport.tv2.dk i mesi difficili vissuti in isolamento, che lo hanno costretto a saltare l’intera preparazione estiva con i biancocelesti. Ora, però, il peggio è alle spalle: durante la sosta tornerà finalmente a vestire la maglia della sua Nazionale. Le sue parole:
MALATTIA – «Stavo impazzendo a stare sdraiato e a guardare il soffitto per quattordici giorni senza sapere quando sarei potuto tornare. All’improvviso ho sentito che il mio corpo era distrutto, così sono andato a farmi fare un massaggio nella speranza che potesse rilassarmi. Ma mentre ero sdraiato sul lettino, ho iniziato a sentire freddo. All’inizio il medico pensava che fosse solo un mal di gola, ma poi mi sono sentito ancora peggio. Quando è arrivato l’esito degli esami, sono stato messo in isolamento per due settimane nel centro sportivo della Lazio, dove sono stato monitorato. Sono stati tutti attenti perché temevano che potessi contagiare i miei compagni, quindi non hanno voluto correre rischi. Sono stati giorni duri, durante i quali mi è venuta anche la febbre e mi si è gonfiata la gola, tanto che quasi non riuscivo a deglutire».
VICINANZA – «In tanti mi hanno scritto e mi hanno anche chiamato per salutarmi, all’inizio è stato difficile. Tutti avevano paura che potessi infettare altri, per questo siamo stati lontani. Era come essere tornati ai tempi del Covid, ero solo. Sono stato molto male, poi quando la febbre ha iniziato a scendere e mi sono sentito meglio, ho pensato che fosse finita. Invece non era così. A quel punto volevo solo tornare a casa, così in accordo con la Lazio che mia madre potesse venire qui. Il fatto che lei fosse con me mi ha aiutato. Ma dovevo stare lontano dai miei compagni, c’era ancora la paura di un contagio».
RIENTRO IN CAMPO – «È stato un conto alla rovescia, perché vedevo che la stagione si avvicinava e le amichevoli venivano giocate senza di me. Si pensano tante cose quando si sta a casa da soli a guardare. Alcuni giorni mi mettevo sul balcone e salutavo Provstgaard, che ogni tanto si avvicinava per parlare con me. Tornare a giocare è stato bello. Il mio sogno è quello di partecipare con la Danimarca a una fase finale di una competizione internazionale, mi ha fatto male vedere le prime due partite di qualificazione ai Mondiali che si avvicinavano sempre di più. La Lazio a settembre ha pensato fosse meglio rimanere a Roma durante la sosta e sfruttare il tempo per recuperare e lavorare dal punto di vista tattico. È stato il club a dirmi cosa fare, non potevo fare molto anche se volevo tornare prima a giocare con la Danimarca. Ovviamente con la Lazio in queste partite avrei voluto giocare di più: adesso mi sento in forma, negli ultimi giorni ho fatto tutto il possibile per tornare al meglio. Non vedo l’ora di tornare in Nazionale».