Mara Maionchi dispiaciuta: «Da quando Marotta è andato via, la Juventus ha cominciato a faticare» | OneFootball

Mara Maionchi dispiaciuta sull’addio di Marotta dalla Juve. La storica produttrice e tifosa bianconera: «Serve una grande società per tornare ai vertici»

Intervistata da Tuttosport, la storica produttrice discografica Mara Maionchi, nota anche per la sua passione calcistica, ha espresso il proprio punto di vista sul momento della Juventus e sulle difficoltà incontrate dal club negli ultimi anni.

Secondo Maionchi, uno snodo cruciale nella parabola bianconera sarebbe stato l’addio di Beppe Marotta, attuale presidente dell’Inter, che dal 2010 al 2018 ha ricoperto il ruolo di direttore generale alla Juve, contribuendo alla costruzione della squadra capace di dominare il calcio italiano per quasi un decennio.

LE PAROLE DI MAIONCHI – «Cosa ci vuole per tornare a essere una grande squadra? Forse ancora una grande società. Da quando è andato via quell’uomo che oggi è all’Inter, la Juventus, secondo me, ha patito un po’…».

Parole semplici ma significative, che mettono in evidenza come, nella visione della tifosa bianconera, la perdita di una figura cardine della dirigenza abbia rappresentato un punto di svolta negativo. Marotta, infatti, fu protagonista delle strategie di mercato che portarono a Torino campioni come Andrea Pirlo, Carlos Tevez e Paulo Dybala, costruendo la squadra che raggiunse due finali di Champions League nel 2015 e nel 2017.

Oggi, con Marotta saldamente alla guida del progetto interista, la Juventus vive una fase di ricostruzione, cercando di ritrovare stabilità gestionale e competitiva dopo anni complessi sul piano economico e sportivo. Le parole di Maionchi riflettono il pensiero di una parte del tifo bianconero, che individua proprio nella mancanza di una dirigenza solida il limite principale per un ritorno ai massimi livelli.

Il tema della leadership societaria resta dunque centrale nel dibattito attorno alla Juventus, tra la necessità di pianificare il futuro e la nostalgia di un’epoca in cui il club sembrava avere le idee chiare e una guida forte.