Milan Bologna, Gravina interviene sul rigore non dato a Nkunku: «Errore evidente ma difendo anche il VAR per questo motivo» | OneFootball

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·15 de septiembre de 2025

Milan Bologna, Gravina interviene sul rigore non dato a Nkunku: «Errore evidente ma difendo anche il VAR per questo motivo»

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Milan Bologna, Gravina interviene sul rigore non dato a Nkunku: «Errore evidente ma difendo anche il VAR per questo motivo». Le ultime

Nel calcio moderno, anche con l’ausilio della tecnologia, gli errori arbitrali continuano a far discutere. Un episodio che ha generato polemiche è il rigore non concesso al Milan dopo un contatto tra Nkunku e Lucumì del Bologna. Su questo episodio è intervenuto il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, che ha ammesso che si è trattato di un errore evidente, ma ha voluto difendere a spada tratta il ruolo del VAR.

“Si tratta di un errore evidente, ma quando parliamo di tecnologia andiamo avanti, non si torna al passato,” ha dichiarato Gravina. Le sue parole sottolineano la ferma convinzione che, nonostante qualche svista, la tecnologia abbia un impatto complessivamente positivo sull’arbitraggio. Nonostante le polemiche, il sistema VAR ha notevolmente ridotto la percentuale di decisioni sbagliate, portando maggiore trasparenza e correttezza nelle gare.


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La difesa della tecnologia e il futuro del VAR

Il presidente ha ribadito che, prima dell’introduzione del VAR, gli arbitri erano spesso in balia dei dubbi e cercavano palesemente un riscontro che non potevano avere. Oggi, invece, possono contare su uno strumento che li assiste in situazioni complesse. “La tecnologia ha ridotto molto la percentuale di errori,” ha spiegato Gravina, “basta vedere quei casi in cui arbitri, senza tecnologia, sono in dubbio e cercano palesemente un riscontro.”

Nonostante l’errore commesso, l’analisi del presidente Gravina non è critica verso il VAR in sé, ma verso l’applicazione in casi specifici. È un chiaro segnale che, nonostante l’evoluzione tecnologica, la figura umana rimane determinante e cruciale. Tuttavia, Gravina guarda al futuro con ottimismo, convinto che la strada intrapresa sia quella giusta per un calcio sempre più equo e trasparente.

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