Salvatore Esposito: «Lo Spezia crede alla promozione diretta, non ci arrendiamo. Ecco chi mi ha insegnato a calciare le punizioni. Mio fratello Pio mi ha trovato un difetto…» | OneFootball

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·25 de marzo de 2025

Salvatore Esposito: «Lo Spezia crede alla promozione diretta, non ci arrendiamo. Ecco chi mi ha insegnato a calciare le punizioni. Mio fratello Pio mi ha trovato un difetto…»

Imagen del artículo:Salvatore Esposito: «Lo Spezia crede alla promozione diretta, non ci arrendiamo. Ecco chi mi ha insegnato a calciare le punizioni. Mio fratello Pio mi ha trovato un difetto…»

Il centrocampista dello Spezia Salvatore Esposito ha parlato della possibilità di promozione della sua squadra. Le parole

Lo Spezia è attualmente terzo in Serie B, a 5 punti dal Pisa secondo, il confine non banale che separa l’accesso ai playoff da una promozione diretta. Nella squadra ligure brilla Salvatore Esposito, oggi presente su La Gazzetta dello Sport con un’intervista nel quale parla molto del futuro.

LA RETE SU PUNIZIONE AL PISA – «Poi sono uscito per un infortunio, sono ancora ko, spero di rientrare presto. Avevo giocato anche se non stavo bene, ho deciso di correre il rischio per la squadra, non mi pento»


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GLI INSEGNANTI – «Il primo a insegnarmi a batterle è stato Zanchetta, tecnico della Primavera dell’Inter. Poi Federico Viviani alla Spal, uno dei più bravi che ho visto e mi fermavo con lui a calciarle: da fermo è illegale».

IL SECONDO POSTO«Ci crediamo perché conosciamo le nostre qualità, poi alla fine tireremo le somme, ci arrenderemo solo quando non sarà più possibile farcela».

L’INTESA COL FRATELLO PIO – «Abbiamo cominciato a giocare al campetto, ci conosciamo a memoria e non facciamo fatica a trovarci. A volte io e Seba lo mettevamo in porta perché Pio è il più giovane e si arrabbiava. Ma per fortuna a Castellammare siamo cresciuti in un quartiere in cui si pensava solo a giocare a pallone, imparando la furbizia e la cattiveria».

LA GARA COL BRESCIA – «Brescia, dopo Castellammare, è la mia seconda casa. Contro di loro mi emoziono, la maglia ce l’ho nel cuore, ho giocato tre anni prima dell’Inter».

LA SFIDA CHE SENTE DI PIU’ – «Beh tutta la vita con la Juve Stabia! Per me è proprio difficile. Pio dice che non so cantare i cori dei tifosi? Dopo due anni mi ha trovato un difetto…»

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