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·17 octobre 2025
Atalanta-Lazio, a Bergamo l'aria è cambiata: i precedenti

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·17 octobre 2025
Nelle ultime stagioni, Bergamo non è più una maledizione per la Lazio. Per anni, mettere piede all’ex Atleti Azzurri d’Italia – oggi New Balance Arena, dopo essere passati per la parentesi “Gewiss” – significava partire già un passo indietro. Dal 1981 al 1996, tanto per dare una misura, i biancocelesti erano riusciti a vincere lì una sola volta. Poi, però, qualcosa è cambiato.
Fraioli
Dal 2019, anno dell’inaugurazione del rinnovato stadio, i numeri raccontano una storia diversa: due vittorie per l’Atalanta (2019/20 e 2023/24), un pareggio (2021/22) e quattro successi per la Lazio (2018/19, 2020/21, 2022/23, 2024/25). Il trend è netto, e il dato più eloquente arriva dai gol: negli ultimi sette confronti, 13 reti biancocelesti contro 9 nerazzurre. Il fortino bergamasco non è più inespugnabile: è diventato un palcoscenico di equilibrio, di sfide vere e aperte, dove si segna tanto e si soffre altrettanto.
17 dicembre 2017. A Bergamo va in scena una delle partite più folli dell’era Inzaghi. Da una parte, la “Milinkocrazia” in ascesa; dall’altra, l’estro di Josip Ilicic, genio fragile e meraviglioso. In venti minuti, Caldara e lo stesso sloveno portano la Dea sul 2-0. Ma il serbo con la 21 biancoceleste decide che lo spettacolo non è finito: doppietta d’autore e 2-2. Nella ripresa, rigore di Ilicic e nuovo pari di Luis Alberto nel finale: 3-3. Una girandola di emozioni, un concentrato perfetto di quella Serie A ricca di qualità.
È la stagione del secondo posto, quella in cui il “Sarrismo” trova la sua forma definitiva. L’assenza di Immobile costringe Felipe Anderson a reinventarsi falso nueve, e da lì nasce la metamorfosi della Lazio: più compatta e verticale. A Bergamo finisce con Zaccagni e Felipe Anderson protagonisti assoluti, due gol che puniscono la squadra del Gasp: questa Lazio può battere chiunque. E infatti, a fine anno, arriverà seconda dietro al Napoli.
L’ultimo capitolo ha il volto di Marco Baroni, che si presenta a Bergamo con una Lazio diversa, più solida, più matura. Contro Gasperini sceglie la via della prudenza, quasi snaturandosi: blocco basso, linee strette, attenzione maniacale ai dettagli. Ne esce uno 0-1 chirurgico, firmato Isaksen, con Provstgaard all’esordio e una difesa impenetrabile. È una vittoria che pesa, perché dimostra che la Lazio sa vincere anche in modo pragmatico.
In conclusione, Atalanta-Lazio non è più la sfida tra mondi opposti. La New Balance Arena resta un campo difficile per chiunque, ma non più proibito per i biancocelesti. Per la prima volta dopo anni, le statistiche non raccontano una supremazia, ma un equilibrio. E nel calcio, quando il bilancio cambia, spesso è il preludio di una nuova era della sfida.
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