Conferenza stampa Pisacane: «Folo è tanto dispiaciuto. Abbiamo le armi per poter fare male alla Dea! Non vogliamo forzare Mina. Palestra? Un ragazzo umile» | OneFootball

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·12 décembre 2025

Conferenza stampa Pisacane: «Folo è tanto dispiaciuto. Abbiamo le armi per poter fare male alla Dea! Non vogliamo forzare Mina. Palestra? Un ragazzo umile»

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Conferenza stampa Pisacane: l’allenatore del Cagliari interviene da Assemini in vista della partita contro l’Atalanta di Raffaele Palladino

Fabio Pisacane oggi presenta la gara contro l’Atalanta direttamente dai locali del CRAI Sport Center di Assemini. L’allenatore del Cagliari interviene in conferenza stampa alla vigilia della partita della 15a giornata del campionato di Serie A 2025/2026 contro la squadra di Raffaele Palladino. Le sue parole:

LA CONFERENZA STAMPA DI PISACANE


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VITTORIA ROMA – «La vittoria sulla Roma ha dato i tre punti che mancavano da tempo. Questa è stata la prima cosa buona perché i ragazzi lo meritavano per la dedizione negli allenamenti e l’attitudine! Quando non vinci è normale che l’entusiasmo cali anche nel singolo. E’ stata la risposta più bella perché i giocatori continuano a lavorare con felicità».

FOLORUNSHO – «Folo era molto dispiaciuto, abbiamo parlato dopo la gara! Si è reso conto dell’errore, si è scusato ed è un qualcosa che non lo rappresenta e non ci rappresenta. E’ normale che lui ha sempre avuto rispetto di tutti qui dentro, gli vogliono bene. Mi viene di pancia da dire, c’è poco da giustificare, ma pensare al valore umano del ragazzo. Da questa esperienza deve trarne beneficio e farne tesoro. Dal punto di vista genuino è spontaneo, in campo delle volte si va oltre. Quando tutto viene visto così, non è stato uno spettacolo bello da vedere. E’ un ragazzo incredibile e lo può dimostrare in campionato».

CAGLIARI – «Fa piacere perché si può fare bene, meno bene, ma è normale che la vittoria mette apposto tutto. A volte amplifica in modo positivo! Penso che la squadra in tutte le gare abbia cercato di fare ciò che ho cercato di trasmettere durante la settimana. Qualche prestazione buona c’è stata, come a Como, a Torino con la Juve, a Napoli in Coppa. Mi piace sottolineare, non per proteggere la squadra, che il colpevole sono stato io e non i ragazzi perché con lo staff faccio le strategie e cerco di dare dei vantaggi. Per fare questo si rischia di fare il contrario. Bisogna essere una famiglia umile e lavorare tanto per far sì che gli errori non vengano rimarcati per permettere alla squadra di crescere nel tempo».

MINA – «Mina vediamo giorno dopo giorno, lavora ancora in personalizzato! Vediamo quando può rientrare in gruppo, preferiamo non forzare nulla. Viene da questa contusione fortissima sulle ginocchia, è necessario fare attenzione. In passato abbiamo forzato la mano, ma abbiamo fatto qualcosa di sbagliato. Dal passato si impara e Mina ne è l’esempio».

ATALANTA, CAMBIO PANCHINA«Con l’Atalanta sarà un banco di prova! Chi vince più duelli nel calcio ha la possibilità di portare il bottino a casa. E’ una squadra che ha mantenuto gli stessi principi anche se sviluppa in maniera diversa. Raffaele è un misto tra l’Atalanta gasperiniana e ciò che sta cercando di mettere dentro lui, ha una costruzione più ragionata. La Dea è forte sicuramente; ora leggendo alcune parole viene fuori che il tecnico ha portato serenità ed entusiasmo e gioca al loro favore. Difficilmente si trova più tattica e lei ha gli spazi aperti. E’ normale che in Italia chi fa della tattica un principio, può portare a delle difficoltà. Noi abbiamo le armi per poter fare male!».

PREPARAZIONE PARTITA – «Penso che contro tutte le squadre con potenziale importante in transizione, facilita il compito non esporre il fianco. E’ vero che abbiamo preparato la partita cercando di dire la nostra dal punto di vista di terzi di campo. Le marcature preventive da parte dei nostri difensori potranno fare la differenza».

GAETANO – «Gianluca è cresciuto tantissimo, dalla settimana della sosta non ha saltato un allenamento! Quando non è stato impiegato sono state scelte mie tattiche. Mi sta piacendo molto dal punto di vista caratteriale. Rimanendo fuori dall’undici ora può fare lo step, da molto ne risentiva. E’ difficile non vedere il ragazzo in campo».

PALESTRA – «Marco è un ragazzo che mi ha colpito da subito per l’umiltà e disponibilità. Dai ragazzi è stato accolto in modo egregio. Il suo inserimento tramite le prestazioni è stato avanzato, lui deve rimanere così com’è, non deve leggere come gli ho detto e deve rimanere focalizzato sul campo. Il calcio ti illude perché ti fa credere una cosa e magari dopo un match cambiano i giudizi. Non bisogna deprimersi quando le cose non vanno bene. E’ un calciatore professionista, è cresciuto lì e non deve farsi prendere dalle emozioni».

PUNTO DI INCONTRO – «Penso che il punto l’avevamo trovato da subito: il modulo 4-3-2-1 è quello che più si addice alla squadra. Eravamo partiti bene, poi un infortunio e poi una scelta mia che ha compromesso tutto. Qui non ne parliamo, sennò passa il messaggio che ci vogliamo aggrappare agli alibi e non va bene. A Napoli o con la Juve abbiamo cercato di continuare in questa direzione. Un 4-3-3 o 3-5-2 quando si difende, difficilmente vedrete un assetto diverso».

TURNOVER – «La partita di Coppa ci ha permesso di utilizzare 5 calciatori dal primo minuto che non avevano avuto la possibilità fino a quel momento. Ciò ci ha fatto vedere e scoprire Rodriguez, nonché la voglia di buttarlo dentro. E’ ovvio che vogliono giocare tutti. Non è stato proprio un turnover, ma un cercare di mettere i ragazzi nelle condizioni di passare il turno e di dare una chance a chi non aveva minutaggio nelle gambe. La squadra ha dimostrato verticalità e compattezza e questo ci ha permesso di continuare con le prestazioni!».

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