Juventusnews24
·15 décembre 2025
Eredità Agnelli: John Elkann in tribunale per la messa alla prova dopo l’accusa di frode allo Stato. La ricostruzione della vicenda e il caso Ferrero

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È una mattinata decisiva quella che si sta consumando nelle aule del Palazzo di Giustizia di Torino. John Elkann, Amministratore Delegato di Exor e nipote dell’Avvocato Gianni Agnelli, punta a chiudere definitivamente il capitolo giudiziario legato all’inchiesta sull’eredità della nonna, Marella Caracciolo. Al centro del procedimento ci sono le ipotesi di reato di dichiarazione infedele e truffa ai danni dello Stato.
Come riferisce il Corriere della Sera, oggi il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) è chiamato a valutare la richiesta di messa alla prova avanzata dai legali di Elkann. Una mossa strategica che, in caso di approvazione, porterebbe all’estinzione del reato attraverso un percorso di giustizia riparativa, evitando così le incognite di un processo lungo.
La proposta presentata da Elkann, che ha già incassato il parere favorevole della Procura (inclusi il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i pm Bendoni e Marchetti), prevede un impegno sociale concreto. Il manager si è offerto di prestare servizio per dieci mesi presso i centri dei Salesiani, con un monte ore di 30 ore mensili.
L’attività si svolgerà probabilmente in una sede decentrata piemontese, dove Elkann si dedicherà al supporto di giovani in condizioni di fragilità e a rischio di dispersione scolastica. La filosofia della congregazione di Don Bosco è chiara: nessun trattamento di favore. Elkann sarà “uno dei tanti”, chiamato a mettere le proprie competenze (gestionali o di tutoraggio) a disposizione della comunità, in un percorso che la difesa definisce “volontario e finalizzato al proscioglimento”.
Nella stessa udienza si decide anche il destino di Gianluca Ferrero. L’attuale Presidente della Juventus e storico commercialista della famiglia Agnelli, coindagato nell’inchiesta, ha scelto una strada diversa: il patteggiamento. La sua istanza prevede il pagamento di una sanzione pecuniaria di 73mila euro, senza l’applicazione di pene accessorie. Anche in questo caso c’è il via libera dei pm. È fondamentale sottolineare, come ribadito più volte, che questa vicenda giudiziaria è strettamente personale e non ha alcun collegamento con il suo ruolo istituzionale al vertice del club bianconero.
Se il giudice darà il nulla osta a entrambe le richieste, Elkann potrà lasciarsi alle spalle le aule di tribunale per concentrarsi sui complessi dossier industriali (da Stellantis alla possibile cessione di Gedi), chiudendo una ferita aperta da anni nella storia della dinastia torinese.









































