Calcionews24
·1 octobre 2025
Fifa, Amnesty International chiede la sospensione dalle competizioni per Israele. Le ultime

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Israele torna al centro del dibattito sportivo internazionale. Amnesty International ha infatti lanciato un appello ufficiale a FIFA e UEFA, sollecitando la sospensione della Federazione calcistica israeliana (IFA) da tutte le competizioni internazionali. Secondo l’organizzazione per i diritti umani, la IFA non dovrebbe più essere ammessa ai tornei finché continuerà a includere nei propri campionati squadre provenienti dagli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati.
In una nota diffusa alla stampa, Amnesty International ha sottolineato come Israele, parallelamente alla sua attività sportiva internazionale, stia «perpetrando un genocidio» nella Striscia di Gaza. La segretaria generale Agnès Callamard ha denunciato: «Oltre 800 tra atleti, giocatori e operatori sportivi sono tra le oltre 65.000 vittime della campagna militare israeliana».
Amnesty International Italia ha inoltre scritto alla FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), invitandola a sostenere la richiesta presso FIFA e UEFA. Secondo la ONG, Israele sta continuando a espandere insediamenti illegali in Cisgiordania, consentendo alle squadre di questi insediamenti di partecipare ai campionati nazionali, in violazione del diritto internazionale e dello statuto FIFA. L’articolo 64.2, infatti, proibisce a una federazione di far giocare le proprie squadre sul territorio di un’altra senza autorizzazione.
Attualmente, almeno sei squadre appartenenti a insediamenti israeliani operano nei campionati gestiti dall’IFA. Amnesty denuncia che, così facendo, Israele sfrutta lo sport come strumento per rafforzare la sua presenza nei territori occupati. La prossima riunione del Consiglio FIFA, prevista per il 2 ottobre, sarà un momento cruciale: la Federazione calcistica palestinese attende ancora una risposta ufficiale al reclamo presentato nel marzo 2024.
Un’eventuale sospensione dell’IFA significherebbe l’esclusione di Israele da tornei internazionali e la perdita dei finanziamenti da parte di FIFA e UEFA. Inoltre, l’IFA non potrebbe più esercitare diritti di voto all’interno delle istituzioni calcistiche globali. Amnesty ha evidenziato che i fondi ricevuti da Israele per la partecipazione a competizioni europee potrebbero indirettamente contribuire all’espansione degli insediamenti illegali.
«Non c’è spazio nel calcio per le squadre degli insediamenti illegali», ha ribadito Callamard. «FIFA e UEFA devono agire, perché anche lo sport ha delle responsabilità di fronte alle violazioni commesse da Israele nei territori occupati».