DirettaCalcioMercato
·24 décembre 2025
Lazio, Luis Alberto: “Ho litigato con Lotito, non ci parliamo più. Su Sarri…”

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L’ex centrocampista della Lazio, Luis Alberto, ha rilasciato un’intervista a Fanpage.it sui suoi trascorsi in Italia: ecco le sue dichiarazioni.
Luis Alberto è tornato a parlare della sua esperienza alla Lazio. Lo spagnolo, ora all’Al-Duhail in Qatar, ha parlato ai microfoni di Fanpage.it del rapporto con Lotito ma non solo. Ecco le sue dichiarazioni riprese da Sportmediaset.
“Ho litigato tante volte con Lotito. Lo conosciamo tutti, sappiamo com’è. Fortunatamente non è più il mio presidente. Non c’è nessuna amicizia e non ci sentiamo più. Dopo tre mesi alla Lazio volevo smettere di giocare, vedevo tutto nero. I primi tempi sono stati devastanti per me, perché non capivo niente. È vero che non giocavo, ma poi è cambiato tutto, soprattutto la cosa più importante, e cioè la mia mentalità e il mio lavoro. Lì ho fatto vedere a Simone Inzaghi che dovevo giocare. Quell’anno ho giocato pochissimo, forse le ultime tre o quattro partite. A gennaio avevo giocato due partite in sostituzione di uno squalificato e di un altro giocatore convocato in Coppa d’Africa. Ma in generale a gennaio era cambiata la mia mentalità“.
“Ho iniziato a lavorare anche con il mental coach e da quel momento ho sentito un rapporto diverso con lo staff, mi sentivo più dentro al gruppo. L’anno del Covid, per mentalità e per come giocavamo, era difficile non arrivare fino alla fine per vincere lo Scudetto. Era una squadra che giocava a occhi chiusi. All’Olimpico spesso vincevamo già nel primo tempo. Per sei-sette mesi non c’era sofferenza in campo. Anche quando andavamo sotto, vincevamo al 90’, 92’, 93’. Si percepiva che in pochi secondi potevamo fare uno o due gol. In campo eravamo felici, ci divertivamo. Senza il Covid, secondo me, fino alla fine ce la saremmo giocata per lo Scudetto”.
“Alla Lazio c’è gente che non capisce di calcio e lo dirò sempre. Eravamo un gruppo sano, con un allenatore amico e un direttore sportivo che sapeva quando mettere pressione e quando no. Poi è arrivato Sarri, che è un maestro. Quando è andato via sapevo che la Lazio non sarebbe andata da nessuna parte. Se c’è mai stata una telefonata di Inzaghi per portarmi all’Inter? No, mai. E non credo sarebbe stato giusto”.









































