Lazio Women, parla Goldoni: «Il calcio femminile ha guadagnato visibilità e rispetto, sebbene i pregiudizi persistano» | OneFootball

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Calcionews24

·22 décembre 2025

Lazio Women, parla Goldoni: «Il calcio femminile ha guadagnato visibilità e rispetto, sebbene i pregiudizi persistano»

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Lazio Women, Goldoni si racconta: la biancoceleste ripercorre battaglie, crescita personale e i primi passi della sua carriera

Eleonora Goldoni ha un modo tutto suo di entrare in campo: lo sguardo determinato, la mente lucida, la consapevolezza di incarnare qualcosa che va oltre la semplice esecuzione tecnica. Centrocampista della Lazio Women e figura centrale della Nazionale italiana, è ormai una delle voci più solide e riflessive del calcio femminile.

Nell’ampia intervista rilasciata a Fanpage.it, Goldoni ripercorre il proprio percorso umano e professionale, toccando temi che spaziano dall’identità personale alla parità di genere, fino alla salute mentale e al ruolo sociale dello sport. Ne emerge un ritratto che va oltre la giocatrice: quello di una donna pienamente consapevole della responsabilità e dell’impatto che può avere dentro e fuori dal campo.


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LE ORIGINI E L’IMMAGINE SIMBOLO – «Ho iniziato a giocare a calcio da bambina a Finale Emilia con i ragazzi, in un’epoca in cui il calcio femminile era ancora un sogno sussurrato. L’immagine che mi rappresenta di più è quella di una bambina con un pallone più grande di lei, certa che il calcio sarebbe diventato la mia casa».

LA RIVOLUZIONE DEL CALCIO FEMMINILE – «Il calcio femminile ha guadagnato visibilità e rispetto, sebbene i pregiudizi persistano. Viviamo questa rivoluzione silenziosa con orgoglio e responsabilità».

L’ESPERIENZA ALL’ESTERO – «Giocare negli Stati Uniti mi ha insegnato a uscire dalla zona di comfort, ad adattarmi, a cadere e rialzarmi».

LA MAGLIA AZZURRA – «Indossare la maglia azzurra non è un peso, ma una responsabilità fatta di orgoglio e gratitudine».

I PREGIUDIZI E I MURI INVISIBILI – «Ci confrontiamo ancora con sguardi scettici e frasi che riducono il calcio a un mondo maschile. Affrontiamo questi muri invisibili con pazienza e lavoro, dimostrando che talento e impegno non hanno genere».

LE PERSONE CHE L’HANNO ISPIRATA –«Ringrazio mio padre e il mio fidanzato, che sono anche i miei migliori amici. Sono circondata da persone che mi apprezzano per ciò che sono. Ex giocatrici e amiche mi hanno insegnato a essere forte anche nella gentilezza».

LA LOTTA CONTRO L’ANORESSIA – «Lo sport è stato la mia salvezza due volte. Mi ha dato un motivo per rialzarmi e mi ha restituito un corpo da accettare. Il messaggio è chiaro: non siete soli, chiedere aiuto è coraggio. Il valore non si misura con il cibo o l’estetica».

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