McKennie promosso a pieni voti: «Fa tutto e bene» secondo la Gazzetta. La pagella del migliore in campo di Cremonese Juve | OneFootball

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·2 novembre 2025

McKennie promosso a pieni voti: «Fa tutto e bene» secondo la Gazzetta. La pagella del migliore in campo di Cremonese Juve

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McKennie promosso a pieni voti: schierato trequartista ibrido, interpreta il ruolo alla perfezione trovando equilibrio e inserimenti

L’emergenza totale ha costretto Luciano Spalletti a inventarsi una formazione inedita per il suo esordio a Cremona. E la scommessa più grande, oltre a Koopmeiners difensore, è stata senza dubbio quella di Weston McKennie. Schierato in un ruolo ibrido da trequartista di destra nel 3-4-3 di partenza, il texano ha risposto con una prestazione sontuosa, risultando uno dei migliori in campo. La Gazzetta dello Sport lo ha promosso a pieni voti, definendolo l’arma tattica in più del nuovo tecnico.

McKennie: la pagella della Gazzetta

Per il centrocampista americano, il voto finale è un 6,5 che ne premia la straordinaria capacità di interpretare un ruolo complesso e dispendioso. È stato lui il vero equilibratore della squadra, l’uomo ovunque capace di trasformare il modulo a seconda delle fasi di gioco. Il giudizio del quotidiano è un’incoronazione.


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MCKENNIE (VOTO 6,5) – «Il grimaldello tattico nelle mani di Spalletti: fa tutto e bene. Trova lo spazio per offendere e la posizione per dare equilibrio».

L’analisi della rosea è un elogio totale alla sua intelligenza tattica. McKennie è stato il vero «grimaldello» a disposizione di Spalletti. Pur partendo nel tridente offensivo, aveva la missione fondamentale di rientrare costantemente a centrocampo, agendo da mezzala aggiunta per dare superiorità numerica in mezzo al campo e garantire copertura. Un compito che, secondo la Gazzetta«fa tutto e bene».

L’americano è stato fondamentale nel garantire densità, riuscendo sempre a trovare «la posizione per dare equilibrio» a una squadra che, altrimenti, sarebbe stata troppo sbilanciata in avanti. Ma non si è limitato a un lavoro oscuro: ha dimostrato anche grandi doti di inserimento, trovando spesso «lo spazio per offendere» e supportare l’azione di Vlahovic e Openda. Una prestazione “totale”, da giocatore universale, che ha conquistato subito Spalletti. In una Vecchia Signora alla ricerca di leader, il sacrificio e la duttilità del texano sono una certezza da cui ripartire.

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