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·22 décembre 2025
Napoli, Neres racconta la svolta del Napoli: “La sconfitta con il Bologna ci ha fatto crescere, Lukaku fondamentale per me”

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·22 décembre 2025

Il Corriere dello Sport dedica oggi un’ampia intervista a David Neres, esterno offensivo del Napoli e numero 7 azzurro. Un dialogo intenso, ricco di riflessioni tecniche e personali, che ripercorre uno dei momenti più delicati della stagione e mette in luce il percorso di maturazione della squadra fino alla finale ormai alle porte.
Neres torna con la memoria al 9 novembre, giorno della sconfitta per 2-0 contro il Bologna, un passaggio chiave nel cammino del Napoli.
“Quella sconfitta ci colpì duramente. Abbiamo sofferto molto, è stato davvero difficile digerirla”, racconta l’esterno brasiliano. “Per fortuna arrivò la sosta: in quelle due settimane abbiamo avuto tempo per allenarci tanto e riflettere sugli errori commessi, ma anche sulle cose giuste”.
Secondo Neres, proprio quel momento di pausa ha permesso alla squadra di riorganizzarsi mentalmente e tatticamente, ponendo le basi per una reazione concreta.
Dopo Conte, una nuova mentalità vincente
L’intervista si sofferma anche sulla prima settimana senza Antonio Conte e sulle inevitabili difficoltà iniziali.
“Sì, è stato un momento particolare, ma poi siamo tornati in campo con una mentalità nuova e un modo di giocare diverso”, spiega Neres. “È andato tutto bene, soprattutto perché abbiamo vinto cinque partite di fila. Se non vinci, nulla cambia davvero. Quelle vittorie ci hanno restituito fiducia e ci hanno rilanciato. Ora ci godiamo la finale”.
Un passaggio che evidenzia quanto i risultati abbiano inciso sulla crescita psicologica del gruppo.
Carichi di lavoro e gestione delle energie
Alla domanda sull’intensità degli allenamenti, Neres chiarisce che l’approccio non è cambiato, ma che il calendario fitto impone adattamenti.
“No, tutto uguale rispetto a prima. Ma con due partite a settimana non è più possibile allenarsi così tanto. Lo facciamo quando è possibile”.
Il rapporto con Lukaku: fiducia e leadership silenziosa
Uno dei momenti più significativi dell’intervista riguarda Romelu Lukaku, figura centrale nello spogliatoio azzurro. Dopo i gol segnati contro il Milan, Neres e Hojlund hanno abbracciato l’attaccante belga in panchina, un gesto che ha fatto discutere.
“Romelu è quello che mi ha dato più fiducia e più sicurezza da quando sono arrivato al Napoli”, confessa Neres. “Parliamo tanto: ha sempre cercato di tirarmi su e mi ha sempre ricordato quanto sono forte. L’ho apprezzato molto ed è stato naturale correre da lui”.
Alla domanda su quanto manchi Lukaku alla squadra, la risposta è chiara: “Manca come tutti gli altri giocatori incredibili che sono infortunati”.
Brasile, Nazionale e concentrazione sul presente
Neres parla anche delle sue origini e della mancata convocazione in Nazionale.
“Da bambino in Brasile pensavo solo a giocare a calcio per strada, ma studiavo: mia madre non faceva eccezioni”. Sulla Seleção, invece, resta pragmatico: “In Brasile ci sono tantissimi grandi giocatori. Io cerco solo di fare del mio meglio per il mio club”.
Champions e futuro immediato: testa solo al Bologna
Guardando agli obiettivi europei, Neres non si nasconde ma resta realista.
“Qualificarsi agli ottavi di Champions è difficile, ma non impossibile. Però ora siamo concentrati solo sul Bologna. Nella mia mente c’è solo il Bologna”.
Napoli come casa: clima, cibo e sensazioni familiari
In chiusura, parole di grande apprezzamento per la città.
“La vita a Napoli mi piace molto, mi ricorda il Brasile: clima bellissimo, cibo ottimo. Non ho davvero nulla di cui lamentarmi”.
Un’intervista che restituisce l’immagine di un giocatore maturo, consapevole, pienamente integrato nel progetto Napoli e pronto a vivere da protagonista le prossime sfide decisive.
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