Orlando fa un nome che non ti aspetti: «Lui è fondamentale per la Juventus. Devi trovare una soluzione perché giochi sempre, fa la differenza». A chi si riferisce | OneFootball

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·28 novembre 2025

Orlando fa un nome che non ti aspetti: «Lui è fondamentale per la Juventus. Devi trovare una soluzione perché giochi sempre, fa la differenza». A chi si riferisce

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Orlando ha parlato così del momento della Juventus, inquadrando anche la situazione relativa a Luciano Spalletti.

La “cura Spalletti” inizia a dare i suoi frutti in termini di risultati, ma il gioco e l’atteggiamento della Juventus continuano a dividere l’opinione pubblica. Dopo il pareggio di Firenze e la vittoria europea a Bodø, a fare il punto sulla gestione del tecnico toscano è Massimo Orlando. L’ex centrocampista, oggi opinionista per TMW Radio, ha analizzato luci e ombre del nuovo corso bianconero, riconoscendo i meriti di “normalizzazione” dell’allenatore ma non risparmiando critiche per l’approccio visto al “Franchi”.


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La critica: “A Firenze per non prenderle, ci sono rimasto male”

Il punto dolente dell’analisi riguarda il pareggio per 1-1 contro la Fiorentina. Secondo Orlando, l’atteggiamento della squadra di Luciano Spalletti è stato troppo rinunciatario, considerando il momento nero degli avversari.

«A Firenze è andato per non prenderle e c’ero rimasto male», ha ammesso l’opinionista. La critica è rivolta alla mancanza di coraggio contro una formazione, quella viola guidata dal neo-tecnico Paolo Vanoli, che naviga all’ultimo posto in classifica e vive una crisi profonda. Da una Juventus in ripresa, Orlando si aspettava una prova di forza per affondare il colpo, non una gestione prudente del risultato.

Il fattore Conceicao: “Deve essere intoccabile”

Se la tattica di Firenze non ha convinto, la gestione degli uomini chiave trova d’accordo l’ex calciatore, con un’unica, grande raccomandazione. Orlando ha individuato in Francisco Conceicao l’uomo della svolta. L’esterno portoghese, classe 2002 è considerato imprescindibile.

«Conceicao è fondamentale, devi trovare una soluzione perché giochi sempre», ha sentenziato Orlando. Per l’opinionista, il figlio d’arte «fa la differenza» e non può essere oggetto di turnover o ballottaggi. La richiesta a Spalletti è chiara: trovare l’assetto tattico giusto (il 4-3-3?) per averlo sempre in campo dal primo minuto.

Il verdetto: “Niente di clamoroso, ma la sta aggiustando”

In conclusione, il giudizio complessivo sul lavoro post-Tudor è positivo, seppur senza esaltazioni. «Spalletti non credo abbia fatto niente di clamoroso se non mettere dentro i più forti», ha spiegato Orlando, lodando la semplicità delle scelte. La sensazione è che la strada sia quella giusta: «Credo che piano piano stia aggiustando la Juve». Normalizzare, inserire i migliori e trovare coraggio: la ricetta per la risalita è servita.

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