Juventusnews24
·13 novembre 2025
Paganini non ha dubbi: «Alla Juve c’è un problema di fondo ormai da tempo. Yildiz? Occhio perchè a me risulta questo su di lui»

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·13 novembre 2025

Paolo Paganini, noto giornalista, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, durante la trasmissione Maracanà, per analizzare il momento delicato della Juventus e le sfide che attendono Luciano Spalletti. Il nuovo tecnico sta sfruttando la sosta per le Nazionali per lavorare intensamente alla Continassa, con l’obiettivo di trovare un nuovo assetto tattico (come il 4-3-3 che sta testando) e raddrizzare una stagione finora altalenante (una vittoria, due pareggi). Tuttavia, secondo Paganini, il problema della Vecchia Signora è strutturale e nasce da un errore di valutazione sul calciomercato estivo.
Il giornalista ha identificato nel cuore del gioco la principale carenza della rosa a disposizione di Spalletti.
IL PROBLEMA DI FONDO – «C’è un problema di fondo, che nasce dal mercato. Manca da tempo un centrocampista che pensa. Non ci sono più Pirlo, Pjanic, c’è Locatelli che non è un regista.»
Le parole di Paganini sono nette: il vero buco nella rosa bianconera è l’assenza di un “playmaker” puro. Spalletti ha sempre costruito le sue squadre attorno a un metronomo (come Lobotka a Napoli), ma attualmente quel ruolo è coperto da Manuel Locatelli, che per natura non ha quelle caratteristiche di regia. Questo costringe il tecnico a un lavoro extra per trovare l’equilibrio e spiega l’insistenza della Juventus sul mercato per un profilo come Hojbjerg o Bernabé.
Paganini ha poi concluso la sua analisi tattica, sottolineando come l’errore sia stato quello di concentrarsi sul reparto offensivo, trascurando la mediana.
ATTACCO INGOLFATO, CENTROCAMPO ASSENTE – «Il problema è stato ingolfare l’attacco, poi vuoi valorizzare o no Vlahovic? Ma in generale il problema di equilibrio della Juve è che non c’è un centrocampo.»
La critica è chiara: in estate si è preferito investire in profondità sull’attacco (con gli arrivi di David e Openda), lasciando il centrocampo sguarnito. Ora Spalletti si ritrova con abbondanza davanti (e la difficile gestione di Dusan Vlahovic) ma poca qualità e costruzione in mediana. La Juventus, reduce dal deludente pareggio per 0-0 nel derby contro il Torino, deve risolvere questo squilibrio strutturale se vuole davvero puntare allo Scudetto.
Il giornalista ha affrontato anche il tema più spinoso in casa Juventus: il futuro di Kenan Yildiz. Il talento turco è al centro del progetto tecnico di Luciano Spalletti, che lo ha elogiato e lo considera un titolare. Tuttavia, la sua situazione contrattuale è estremamente complessa e le sirene del calciomercato suonano sempre più forti, con il rischio concreto di un addio clamoroso che gela i tifosi della Vecchia Signora.
SITUAZIONE CONTRATTUALE – «E’ vero che ha un contratto fino al 2029, ma a me risulta che il procuratore sia andato più volte a bussare la porta dei dirigenti e ridiscutere il contratto. Perchè ci sono i grossi club su di lui, Chelsea e PSG su tutti. Mi ricorda molto la situazione Kvaratskhelia. Ad oggi vale almeno 60 mln.»
Il giornalista ha poi ipotizzato uno scenario che preoccupa l’ambiente bianconero. La Juventus potrebbe essere costretta a vendere il suo gioiello per finanziare la ricostruzione, vanificando i piani di Spalletti.
LA STRATEGIA DELLA JUVE – «La Juve rischia di liberare già a gennaio David per una questione finanziaria, se vuoi valorizzare Yildiz devi dargli sempre più spazio. La Juve si ritroverà a maggio nelle condizioni di discutere il contratto del turco ad altre cifre e rischia di doverlo vendere. La Juve deve ricostruire, deve avere uno zoccolo duro da arricchire ogni anno. Ma qual è lo zoccolo duro finora? Se hai Yildiz fino al 2029, devi tenerlo e investirci fortemente. Secondo me invece è più probabile che lo vendano a una cifra alta e investire quei soldi in altro, e ricominci di nuovo a costruire»









































