Calcionews24
·27 novembre 2025
Parma, ecco Guaita! Il portiere spagnolo si presenta: «Sono pronto a dare il massimo per la squadra. Io titolare? Si vedrà alla fine della stagione. Ho queste possibilità»

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Vicente Guaita, nuovo portiere del Parma, ha tenuto oggi la sua conferenza stampa di presentazione presso il Mutti Training Center di Collecchio, rispondendo alle domande dei giornalisti e iniziando ufficialmente la sua avventura con la squadra crociata. Dopo aver firmato la scorsa settimana, il portiere spagnolo si è già unito alla squadra e ha parlato del suo arrivo, delle sue prime impressioni e delle sue motivazioni.
COME È NATA LA TRATTATIVA? – «La situazione è complicata, con il club che cercava un sostituto di Suzuki. Il club si è messo in contatto con noi, per sapere se fossi disposto a mettermi a disposizione della squadra e abbiamo fatto il possibile per arrivare a Parma. Spero di essere pronto al più presto per essere a disposizione del mister».
PRIMI INCONTRI E IMPRESSIONI SUL GRUPPO – «Quando sono arrivato l’ho detto a Pellegrino che sono stato allenato da suo padre, lo ricordo anche come un grande calciatore al Valencia di quando ero bambino. Mateo sta facendo molto bene, anche nella gara col Verona ha segnato due gol, ne sono contento. Cuesta non lo conoscevo, ma ha molta voglia, trasmette molto ai giocatori, ha obiettivi chiari. Vogliamo rimanere in Serie A e migliorare il più possibile».
PERCHÉ PARMA? – «Questo genere di chiamate non se le aspetta nessuno. Il mio augurio è che non capitino più questi incidenti. Però è vero che si deve essere sempre pronti. Ci stavamo anche avvicinando al mercato, ma sono già qui».
COME SI È MANTENUTO IN FORMA – «Il mio desiderio è essere a disposizione, pronto al prima possibile. Sto cercando di capire la lingua, lo stile di gioco della squadra e i miei compagni, ho bisogno di un po’ di tempo. Cerchiamo di fare in modo che avvenga il prima possibile. Me lo stanno rendendo molto facile perché c’è un grande staff e la squadra è disponibile. Sono fermo da maggio, ho avuto offerte ma ho preferito rimanere fermo. Mi sono tenuto in forma con un mio amico di Valencia e mi sono dedicato anche ad altri sport».
IL SUO SOPRANNOME E IL RICORDO PIÙ BELLO DELLA CARRIERA – «Il mio soprannome non lo so, ma è vero che nelle squadre in cui sono stato ci sono rimasto per vari anni. La gente intorno a me è sempre stata grata, i tifosi, i compagni e lo staff, ho sempre avuto riconoscimento. Alla fine il mister decide la squadra, ma avere il riconoscimento di chi ci sta intorno è sempre molto bello».
COSA LO HA CONVINTO AD ARRIVARE A PARMA? – «La verità è che il tempo passa per tutti. Inizio a vedere molti giovani. Ma la mia passione non passa. È un campionato nuovo, che non conosco. Ma ho tanti colleghi che mi hanno parlato bene di questa realtà. È stata una decisione difficile da prendere, cambiare lingua anche, spostare la mia famiglia. Siamo qui e spero di essere pronto il prima possibile».
SI SENTE UN TITOLARE? – «Si vedrà alla fine della stagione. Ho avuto la possibilità e la fortuna di giocare molto nei club dove sono stato. Spero appunto di poter lavorare al più presto anche qui e fare il meglio per la squadra».
PRIMI APPROCCI CON CORVI E LA SQUADRA – «Ricordo di quando ho iniziato e ora è la stessa situazione del mio compagno. La cosa più importante è aiutarlo, mi è sempre piaciuto farlo. A Verona era una partita non facile, ma ha fatto una grande partita. Deve continuare così, perché il campionato ti obbliga a stare sempre ad alto livello».
MIGLIORARE ANCHE A 38 ANNI? – «Sì, tutti vogliamo migliorare, come sportivi e come persone. Io posso aiutare il club e giocare al massimo e se non posso, aiutarli fuori dal campo e in questo voglio migliorare qui. Anche chi non gioca deve essere pronto a entrare in qualunque momento».
ESSERE UN ESEMPIO PER I COMPAGNI – «Io posso essere esempio per loro e loro per me. L’età passa, però la cosa più bella è la passione che giovani e meno giovani hanno di allenarsi tutti i giorni. Alla fine bisogna poter dire: “Ho giocato nel Parma”».
IDOLI E ISPIRAZIONI – «Come portieri i miei riferimenti sono stati Canizares, con cui ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio, e anche Casillas, contro il quale ho giocato ma è stato un’ispirazione. Canizares mi ha dato tanti consigli. Oggi cerco di fare ciò che ha fatto lui con me».









































