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Inter News 24

·2 août 2025

San Siro Inter, nodo politico a Milano. La successione a Tancredi complicazione per il futuro dello stadio

Image de l'article :San Siro Inter, nodo politico a Milano. La successione a Tancredi complicazione per il futuro dello stadio

San Siro Inter, lo stallo prosegue. Rischio nuovo ostacolo in Consiglio dopo le dimissioni di Tancredi, con Ceccarelli suo successore

Il futuro di San Siro torna al centro della scena politica milanese, e stavolta non per un nuovo progetto o un’accelerazione sulla demolizione. A tenere in sospeso il destino dell’impianto è il vuoto lasciato dalle dimissioni di Giancarlo Tancredi, ex assessore all’Urbanistica del Comune di Milano. La sua uscita apre uno scenario complicato per Palazzo Marino, con effetti diretti anche sul dibattito legato al nuovo stadio di Inter e Milan.

Secondo quanto riportato da Il Giorno, uno dei nomi più accreditati per la successione è Bruno Ceccarelli, attuale presidente della commissione Urbanistica. Una figura esperta che ha seguito fin dall’inizio l’evolversi della questione legata a San Siro. Tuttavia, la sua eventuale nomina avrebbe un effetto collaterale pericoloso per l’amministrazione: l’ingresso in Consiglio Comunale di Milly Moratti, prima dei non eletti nella lista PD.


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Moratti è da sempre contraria al nuovo progetto per San Siro. Questo creerebbe un paradosso politico: il Consiglio perderebbe un favorevole e guadagnerebbe un’oppositrice, proprio mentre si avvicina il momento decisivo per votare la delibera che potrebbe sbloccare l’iter burocratico. Una situazione delicata per il sindaco Giuseppe Sala, che già fatica a raccogliere consensi sufficienti sull’argomento.

Il nodo principale resta la necessità, condivisa da Inter e Milan, di costruire un nuovo impianto moderno, che rispetti i tempi tecnici richiesti anche in vista di Euro 2032. Ma senza un fronte politico compatto, qualsiasi piano rischia di restare impantanato.

La questione San Siro, dunque, si complica ancora. E non per ragioni economiche o progettuali, ma per equilibri politici interni che potrebbero frenare il processo proprio quando servirebbe massima coesione.

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