Marco Amelia, ex portiere campione del mondo e ora allenatore del Sondrio in Serie D, si è raccontato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco cosa ha detto sullo Scudetto perso nel 2011/2012 con il suo Milan contro la Juventus, tornando a parlare del famoso gol di Muntari.IL MONDIALE 2006 – «Non ho giocato ma mi sono allenato più degli altri, è stata una faticaccia… Ero giovane ma ho cercato di dare supporto, condividendo tanto con Gigi Riva. Angelo è stato ancora più utile e in campo per me resta un modello. Non aveva tanto gioco con i piedi, che all’epoca non era così importante, però non ricordo un suo errore. Non rischiava mai».
LIPPI – «Lippi ha costruito un gruppo di 23 persone per andare al Mondiale e questo ha fatto la differenza. Ci siamo divertiti tanto, come quando il ct entrò nella ghetto del ritiro e fece finta di pescare un pesce che il cuoco aveva appena tirato fuori dal frigo. Qualcuno ci aveva creduto davvero…».
LO SCUDETTO PERSO COL MILAN – «Colpa di un battibecco tra Allegri e Ibrahimovic in Champions. Negli ottavi avevamo vinto 4-0 all’andata e al ritorno Allegri portò due portieri in panchina (all’epoca si andava ancora in 7), che per Zlatan significava avere una mentalità perdente. Perdemmo 3-0 con miracolo di Abbiati nel finale ma passammo in turno. Max tornò dalle interviste ridendo, Zlatan non la prese bene e glielo fece notare in modo ruvido. Per me quel giorno si è rotto qualcosa: avevamo 10 punti sulla Juventus e buttammo via il campionato. In quella stagione ci fu anche il famoso gol di Muntari, l’ingiustizia più grande subita in carriera».