🎙️ Guardiola: “Dopo il City mi fermerò, ho bisogno di staccare. 🔙 al Barça? No, è finita per sempre” | OneFootball

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·28 Juli 2025

🎙️ Guardiola: “Dopo il City mi fermerò, ho bisogno di staccare. 🔙 al Barça? No, è finita per sempre”

Gambar artikel:🎙️ Guardiola: “Dopo il City mi fermerò, ho bisogno di staccare. 🔙 al Barça? No, è finita per sempre”

L’allenatore del Manchester City, Pep Guardiola, ha rilasciato un’intervista alla rivista statunitense GQ. Di seguito le sue parole riportate da Tuttosport:

“So che dopo questa esperienza con il City mi fermerò, questo è certo, è deciso, più che deciso. Per quanto tempo? Un anno, due, dieci? Non lo so. So che ho bisogno di staccare, prendermi del tempo per me stesso, ascoltare il mio corpo e semplicemente…“badar”. In catalano significa lasciarsi andare, prendersi il lusso di osservare il mondo. Mio nonno diceva che le mucche guardano il treno che passa e io ora voglio essere proprio così. Fermarmi, contemplare, lasciar andare”.


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LA CARRIERA – “La vita mi ha già portato sorprese incredibili: allenare in Germania e in Inghilterra, arrivare al Barcellona, sia come giocatore sia come allenatore…cose che non avrei mai immaginato. Pensiamo sempre di avere il controllo, ma poi arriva qualcosa che ci mette di fronte a una scelta. E lì capisci che non tutto dipende da te. Perciò, adesso, il mio piano è chiaro: fermarmi. E poi, vedremo”.

LA PREMIER LEAGUE – “In Premier League, quando davvero vai male, finisci dodicesimo o tredicesimo. Noi, alla fine, siamo arrivati terzi. Non è affatto male. E sì, ci aspettano con impazienza. Ma sai una cosa? Li incontreremo volentieri. Fa parte della competizione. È lo stimolo. Ti danno energia. Hai bisogno di quelli che dicono: “Vedrai…”. Come quando dicevano: “In Germania non ce la farà. Al Barcellona funzionava solo perché conosceva i giocatori. In Inghilterra il calcio è diverso…”. Invece è andata bene. Ogni tanto va male? Fa parte del gioco“.

LO SPORT – “Lo sport è questo: perdere più di quanto si vince. È impossibile vincere tutte le competizioni. Michael Jordan ha vinto sei anelli in quindici anni. Ha perso più di quanto ha vinto. Tiger Woods ha vinto quattordici Major, ma ne ha giocate più di cento. Io ho giocato sedici campionati, ne ho vinti tredici. Quest’anno? Se ci fossimo arresi, oggi saremmo dodicesimi. Ma non lo abbiamo fatto. Siamo andati male, sì, molto male. Ma ci siamo stati. Fino alla fine. E quel terzo posto ha un valore enorme“.

RITORNO AL BARCELLONA? – “È finita. È finita per sempre. È stata molto bella, ma è finita. Tornare come presidente? Noooo! Non sono fatto per questo“.

YAMAL – “Lasciamolo libero di fare la sua carriera. Tra quindici anni, quando avrà giocato per quindici anni, potremo dire se è stato migliore o peggiore. Oggi, lasciamolo crescere. Il fatto che lo paragonino a Messi è già qualcosa di enorme. È come paragonare un pittore a Van Gogh. Se qualcuno lo fa, vuol dire che vede qualcosa di speciale. Ma non è un peso che deve portare adesso. È solo un segnale che è bravo. E allora lasciamogli il tempo. Lasciamogli il campo. E poi vedremo“.

IL PARAGONE CON MESSI – “E’ un nome troppo grande. Sono 90 gol in una stagione, per 15 anni, senza sosta, senza infortuni. Mi sembra un paragone esagerato. Lasciatelo crescere. Lasciatelo stare“.

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