Calcio e Finanza
·23 September 2025
Inchiesta urbanistica, il Riesame: «L'ex assessore Tancredi al centro del sistema corrotto»

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·23 September 2025
A Milano era presente un «collaudato sistema», un «meccanismo orchestrato e sofisticato». Lo scrivono i giudici del tribunale del Riesame che revocano così la misura degli arresti domiciliari a Giuseppe Marinoni, Federico Pella e Giancarlo Tancredi e ne confermano l’interdizione dalla professione per un anno. A riportarlo è l’edizione odierna del La Repubblica.
I giudici evidenziano come l’ex assessore Tancredi «si adoperava per favorire gli operatori privati prescelti» ed era diventato centrale nel «perfezionamento del patto corruttivo» tra un altro pubblico ufficiale e un imprenditore. Il collegio (Pendino-Ghezzi-Tenchio) è composto per due terzi dalle stesse toghe che una settimana fa, con parole altrettanto dure, avevano invece revocato del tutto le misure cautelari per il costruttore Andrea Bezziccheri e l’architetto Alessandro Scandurra, non ravvisando gravi indizi e giudicando «svilenti» le tesi dei pm sulla corruzione.
Ma per le posizioni di Marinoni, Pella e Tancredi, le ricostruzioni fatte durante le indagini coordinate dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano con i magistrati Petruzzella, Filippini e Clerici e il nucleo Pef della Guardia di Finanza, stavolta reggono. Soprattutto quella di corruzione, anche se nella riqualificata versione «impropria» che punisce «i fenomeni di “messa a libro paga” del pubblico ufficiale». Un esempio, secondo l’accusa è quello di Marinoni, che a capo di un organo pubblico fa affari con Pella e ottiene il patrocinio gratuito del Comune per uno «studio» urbanistico che, secondo l’accusa, è un piano di speculazione edilizia in città.
Un rapporto viziato dal conflitto d’interessi che porta a una situazione che viene «facilitata» dall’allora assessore. Per i giudici, «utilizza Marinoni per orientare i pareri della commissione per il Paesaggio sugli interventi che gli segnala, proposti da progettisti ai quali presta una particolare attenzione e da non dispiacere». Tancredi e Marinoni come una porta d’accesso «al canale privilegiato con la politica cittadina».
«Ho sempre fatto l’interesse pubblico», si era difeso Tancredi. Dicendo che si era mosso per evitare ritardi o contenziosi. Parole che per il Riesame non hanno «credibilità». «L’interesse è rivolto a evitare danni politici, quali potrebbero derivare da una campagna di stampa critica», argomentano i giudici citando il messaggio inviato dall’assessore all’imprenditore Manfredi Catella, pure lui arrestato e liberato (si attendono le motivazioni).
Nel testo, Tancredi lamenta il rischio di essere attaccato viste le tariffe per gli alloggi di uno studentato che oscillano tra i 900 e i 1.000 euro. «Dagli atti emerge l’interesse evidente di Tancredi riguardo la promozione del suo ruolo e il suo buon nome, magari in vista di maggiori e più importanti incarichi. Un interesse che sembrerebbe aver determinato l’agire dell’assessore in un crescendo in cui si è finito con il perdere di vista l’interesse pubblico».
Più in generale: «Una messa a disposizione del pubblico ufficiale (…) nell’interesse del privato». E «il mercinomio della funzione pubblica tra Marinoni e Pella» è avvenuto con il «contributo» di Tancredi. Cade, invece, l’accusa di concorso nel falso contestato a Marinoni per la riconferma a presidente della commissione pur in conflitto d’interessi. Un’accusa che coinvolge anche Sala, e che ora potrebbe alleggerirsi.
Molto duri i giudici sulle esigenze cautelari. Tancredi era al centro di un «collaudato sistema», attraverso il quale ha «piegato» la macchina pubblica «ai suoi interessi», secondo logiche «perverse di illegalità» e con «spregiudicatezza». Rischia di commettere reati simili, per la sua «attuale elevata attitudine criminale» e vista un’attività «perpetrata attraverso il sistematico impiego distorto della funzione pubblica». Che Tancredi si «preoccupi della sua carriera, anche futura», i giudici lo desumono da una chat nella quale scrive all’imprenditore Catella: «Ma mi confermi assessore?».
(Image credit: Depositphotos)