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·27 September 2025

Juve, i conti verso l’obiettivo break-even e la situazione FPF con l’UEFA

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Conti in miglioramento per il 2024/25, con obiettivi rivisti leggermente al ribasso per le prossime due stagioni. È questa la situazione in casa Juventus, che ieri ha reso note le cifre del bilancio al 30 giugno 2025, chiuso con una perdita in netto miglioramento a 58 milioni di euro rispetto al rosso di 199 milioni al 30 giugno 2024.

Il ritorno in Champions League in particolare ha spinto i conti, con il bilancio che così si è chiuso con la perdita più bassa per il club bianconero addirittura dalla stagione 2018/19 (chiusa con un rosso di 39,9 milioni di euro). Tuttavia, il CdA del club bianconero ha rivisto alcune stime sia per l’esercizio 2025/2026 che per il successivo e ultimo esercizio del Piano Strategico, ovverosia il 2026/2027.


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Un aggiornamento che ha portato ai seguenti dati:

  • risultato e cash-flow per l’esercizio in corso in limitato miglioramento rispetto a quelli dell’esercizio 2024/2025, e, quindi, moderatamente peggiori di quelli previsti nel piano originario;
  • risultato e cash-flow per l’esercizio 2026/2027 nel range del break-even, e quindi lievemente peggiori di quelli previsti nel piano originario (che prevedeva sia risultato che cash-flow in positivo).

Il tutto, ovviamente, al netto sia dei risultati sportivi (la Juventus solitamente stima il raggiungimento degli ottavi di finale di Champions League come target minimo a livello economico) sia di potenziali operazioni di mercato che possono andare ad influire soprattutto in uscita in termini di plusvalenze.

Le stime riviste al ribasso hanno portato tuttavia alla decisione di chiedere, alla prossima assemblea degli azionisti, il via libera all’aumento di capitale fino a un massimo di 110 milioni di euro. La cifra definitiva non è stata ancora stabilita, mentre Exor nei mesi scorsi ha versato 30 milioni di euro come anticipo sull’aumento di capitale. Un aumento che non è correlato a tematiche di natura finanziaria, su cui invece è intervenuto il bond che, complici le condizioni vantaggiose, è andato a migliorare la struttura dell’indebitamento: aumento di capitale e bond non sono quindi scelte correlate, quanto piuttosto parallele.

In prospettiva per la Juventus c’è poi anche il fronte dei vari parametri economico-finanziari da rispettare. Se per quelli FIGC non ci sono problemi, anche sul tema dell’indice di liquidità, diversa è la situazione per quanto riguarda invece il FPF della UEFA, considerando le corpose perdite degli ultimi anni. Le quali, va ricordato, non sono considerate interamente ai fini FPF perché vengono “scontati” alcuni costi come quelli per infrastrutture e settore giovanile: si parla di circa 20/25 milioni in meno rispetto ai conti del bilancio.

Secondo quanto appreso, la società aveva ottenuto dalla UEFA alcune concessioni e aggiustamenti sui conti per la stagione 2024/25 per non duplicare di fatto la sanzione già pagata con l’esclusione dalle coppe europee nella stagione 2023/24.

Tuttavia, considerando il livello perdite negli ultimi anni, nel corso del 2026 ci sarà sicuramente un confronto diretto con l’UEFA con la possibilità all’orizzonte di un nuovo settlement agreement. Si aspetterà l’anno nuovo perché la Federcalcio continentale attenderà anche i conti per quanto riguarda il 2025, visto che le analisi sono legate all’anno solare e non seguono la stagione sportiva. Il settlement potrebbe poi essere chiuso a giugno/luglio 2026, considerando le tempistiche già utilizzate dalla UEFA: lo scorso luglio, infatti, aveva annunciato alcuni accordi con società come il Barcellona, che non aveva rispettato i parametri negli anni 2023 e 2024 (quindi con la sanzione un anno e mezzo dopo la chiusura dell’anno solare 2024).

Le ipotesi di business plan elaborate dalla Juventus potrebbero contribuire a ridurre il peso di eventuali sanzioni economiche, tant’è che in casa bianconera c’è fiducia che ci sarà una interpretazione positiva dei dati con l’obiettivo di diminuire le criticità. Tanto che la società ha rispettato ad esempio lo squad cost rule nel 2024 e prevede di rispettarlo pure nel 2025, a dimostrazione, è la posizione del club, di una struttura tra costi e ricavi ritenuta sostenibile. Senza tuttavia escludere l’ipotesi di una sanzione economica, che il club è comunque disposto a pagare.

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